Gli allevatori del Cadore non sono certo rimasti con le braccia conserte durante questo ultimo anno di emergenza sanitaria. La crisi economica derivata dalla pandemia ha colpito anche le aziende agricole venete e i produttori locali sin dal primo momento hanno cercato un piano strategico mirato, all’insegna del marketing, per fare breccia sui nuovi clienti, ma anche ovviamente costruito sulla “sostanza” della qualità indiscussa dei propri prodotti, per reggere all’impatto delle difficoltà. E senza dubbio ci sono riusciti. Uno di questi progetti merita di essere raccontato, perché disegna il contorno di quelle belle storie italiane dove l’ingegno si unisce con la bontà del proprio lavoro quotidiano: stiamo parlando dell’iniziativa “Adotta una Mucca”. Nelle valli italiane questo progetto esiste però da diversi anni non solo come forma di aiuto, ma anche come modo per conoscere l’ambiente della malga, gli antichi metodi di produzione del formaggio e la tradizione dell’alpeggio. Avviata proprio durante i momenti di criticità dovuti al coronavirus, l’iniziativa “Adotta una mucca” è una idea della Cooperativa Peralba Costalta a San Pietro di Cadore in provincia di Belluno. A seconda della tipologia di adozione (1, 6 o 12 mesi), per tutta la durata del contratto viene spedito direttamente a casa un pacco contenente burro e formaggi preparati con il latte della vacca prescelta. Il pacchetto base ammonta a € 39 e permette di ricevere mezzo chilo di burro giallo – quello artigianale –, un chilo di formaggio latteria e una caciotta da un chilo. “Sono arrivate inizialmente richieste da tutte le province del Veneto, dove la notizia si è subito diffusa, racconta il titolare Elvio Casanova Borca. E direi che le adozioni nella nostra regione hanno ormai raggiunto almeno tra le 200 e le 300 unità. Poi, però, una volta pubblicate le interviste da realtà nazionali come Repubblica o Radio 24, le richieste di adozione hanno iniziato ad arrivare da tutta Italia. La più lontana? Direi quella dalla Sicilia. Ma si sono informati in molti anche da Paesi esteri, come Belgio, Inghilterra, Germania e Francia” Burro e formaggio – La proposta della Cooperativa si articola su tre livelli. Si può adottare una mucca per un mese, pagando 39 euro, per 6 mesi (al costo di 219 euro) o per un anno (409 euro). Cifre che comprendono i costi di spedizione in tutta Italia. “Noi – riprende il presidente – garantiamo per ogni mese quello che riteniamo l’approvvigionamento medio per una famiglia di 3 persone. Ovvero 2 kg di formaggio e mezzo kg di burro. Spedire il latte, invece, è impensabile. Anche perché già così abbiamo dovuto investire su un tipo di spedizione che segua la catena del freddo, facendo sì che i prodotti arrivino in condizioni ottimali, a temperatura di frigorifero”. Dal latte di mucca al turismo – Nello spirito di comunità che contraddistingue realtà come quelle montane, Elvio Casanova Borca ha infine una speranza: “Mi piacerebbe che iniziative come questa aiutassero anche a spingere maggiormente i numeri del turismo nel nostro Cadore e in Comelico. Abbiamo località che vale davvero la pena visitare e in cui passare una vacanza. Però, in Italia, sono poco conosciute. Ecco: è proprio l’economia del turismo quella su cui dobbiamo puntare per mantenere il nostro territorio, senza stravolgimenti industriali”.