Cos’è “bello”? Cos’è buono”? Perché un’opera d’arte ci ammalia? Perché preferiamo degustare un piatto, sentirne le sue caratteristiche e commuoverci, invece di sfamarci semplicemente?
L’arte del cibo, soprattutto per noi italiani, rappresenta un’avventura della mente, una suggestione. Il ricordo che ritorna nel ritrovarsi in quel sapore. L’eclettico chef Alessandro Borghese racconta: «Non ho mai nascosto la mia passione per l’arte in tutte le sue forme.
Per questo ho deciso di farmi promotore del connubio arte-cucina: all’interno del mio ristorante milanese Alessandro borghese – il lusso della semplicità, si gusta la mia cucina in una vera e propria galleria temporanea ospitando sia artisti affermati come Mr. brainwash, sia talenti emergenti e opere permanenti.
Scelgo personalmente le opere e l’esposizione permette agli artisti di essere ammirati da un pubblico molto vasto.
In questo periodo, la mostra “Antipodi” coinvolge due artisti che utilizzano il linguaggio dell’arte in forme diametralmente opposte.
Dal disordine espressivo di Roberto Dell’Acqua, alla ragionata simmetria monocromatica di Mario Lisi, apprezzato artista e fotografo.
Sono numerose le affinità tra arte e cibo: dal colore alle forme, fino alla ricerca del piacere. La mia cucina prende spunto anche dall’arte. Non prediligo alcuno stile, attingo dall’arte sacra alla street art! Mi concentro nell’osservare alcune opere, voglio sentirne l’emozione, come quegli ingredienti che, posti accanto in un piatto, ti regalano un’esperienza di gusto e non solo. Dopotutto, il cibo è cultura!».