Generale Conserve è oggi, con il marchio Asdomar, la seconda azienda del mercato italiano tra i produttori di conserve ittiche e prima per produzione di tonno da intero. Nata sul finire degli anni Ottanta, come società di distribuzione, nell’arco di qualche decennio l’azienda è passata da piccola realtà al livello di grande industria, con un organico che oggi conta 630 dipendenti, distribuiti tra la sede amministrativa di Genova e gli stabilimenti in Sardegna (Olbia) e Portogallo (Vila do Conde). Prima attrice dell’ittico di fascia alta, la società sta perseguendo interessanti obiettivi strategici di grande livello.
L’andamento è in positivo, specie per quanto riguarda la fascia premium e l’azienda si concentra, a partire dal 2018, sul core business. Asdomar è nato nel segmento a più alto valore, ma, nel corso degli anni, ha esteso il proprio raggio d’azione al mainstream, distinguibile dalla lattina di colore blu. Uno sviluppo che rispetta gli elevati standard qualitativi e di tracciabilità, traslandoli nella fascia media.

L’offerta copre, a parte le alici, la parte più significativa delle conserve di pesce, ossia tonno, sgombro e salmone, con il tonno che, a livello di mercato generale, la fa da padrone, visto che si tratta di un prodotto con una penetrazione del 95% circa nelle famiglie italiane. Cerchiamo di lavorare sulla profondità e segmentazione del nostro portafoglio prodotti in modo da rispondere in maniera completa alle differenti esigenze dei consumatori. Stiamo anche sviluppando, sia su Asdomar, sia sulle Mdd, una diversificazione nei piatti pronti ittici, come insalate e mix, che offrono valide opportunità di crescita.
Il tonno non è più considerato come parte di una scorta alimentare, ma come un cibo apprezzato per le sue innumerevoli qualità, grazie all’altissimo contenuto proteico e alla bassissima presenza di grassi. Il prodotto al naturale è la massima espressione di questi plus, ma anche le referenze all’olio d’oliva hanno una quota di grassi che, di fatto, è molto contenuta. A questo si sommano tempi di scadenza molto lunghi – 3 anni per il prodotto al naturale e 5 per quello in olio – e la totale mancanza di conservanti. Praticità d’uso e rispetto della forma fisica si sommano in modo virtuoso. Permane una certa stagionalità estiva, legata al desiderio di piatti freddi, anche se poi il tonno si consuma ormai lungo tutto l’arco dell’anno. In sostanza le oscillazioni di carattere stagionale non sono certo comparabili a quelle di beni come le bevande gassate o i gelati.