La riscoperta del Belpaese passa dal giallo. Inteso come libro, prima, e come fiction televisiva, poi. Così, dopo la Sicilia di Camilleri e Montalbano, la Aosta di Manzini e Rocco Schiavone, la Napoli di Maurizio de Giovanni, con i suoi Bastardi di Pizzofalcone, Mina Settembre e il Commissario Ricciardi, ecco la Bari di Lolita Lobosco, imprescindibile e sorprendente location della serie tv firmata dal regista Luca Miniero e tratta dai romanzi di Gabriella Genisi.
Che in una recente intervista ha tracciato una sorta di parallelo tra il capoluogo pugliese e la volitiva protagonista delle sue storie, tornata nella città dove ha le sue radici dopo alcuni anni di lavoro al Nord: “Bari le somiglia: è femmina, umorale, variabile, cambia a seconda dei giorni, a volte perfino delle ore.
Bari è una città colorata, che ama il cibo e la gente”. Teatro delle indagini di Lolita Lobosco, interpretata da Luisa Ranieri, è soprattutto Bari Vecchia, cuore antico della città. Quartiere malfamato per decenni, è oggi un piccolo gioiello di stradine, chiese, archi in pietra e edicole votive, dove davanti ai sottani, le abitazioni a piano terra, le donne preparano ancora orecchiette e strascinati, proprio come si vede nella serie tv.
Al centro, c’è piazza dell’Odegitria, con la Cattedrale romanica di San Sabino, su cui si a accia la magnifi ca terrazza dell’appartamento di Lolita. A pochi passi, largo Albicocca, ribattezzato piazza degli Innamorati, è la piazzetta con le lucine che fa da sfondo alla sua prima passeggiata notturna con il giovane e attraente giornalista Danilo, mentre l’Arco Alto, il più famoso degli oltre 50 piccoli passaggi che si aprono nel fi tto dedalo di Bari Vecchia, si vede quando Lolita accompagna il suo collaboratore Esposito a comprare le pagnotte a cappidde de prèvete (a cappello di prete).