Brescia, le sue piazze e le sue chiese: una città da non perdere

Per conoscere davvero Brescia bisogna andar per piazze. Sono loro i grandi palcoscenici della storia e delle trasformazioni della città. In piazza Paolo VI si scopre che Brescia non ha un solo Duomo ma due: quello Nuovo dalla bianca facciata barocca, e il Vecchio, detto anche la Rotonda per la sua particolare forma, costruito nell’XI secolo.

Pochi passi e si sbuca nella rinascimentale piazza della Loggia, il salotto cittadino, nella quale si sono cimentati Jacopo Sansovino e Andrea Palladio, con la sontuosa Torre dell’Orologio. Piazza della Vittoria, monumentale e rigorosa, è il simbolo dell’era razionalista, nata per accogliere grandi adunate.

Qui si affacciano la Torre della Rivoluzione e il torrione dell’Ina che, con i suoi 60 metri, è stato uno dei primi grattacieli italiani. E sempre qui spiccano interventi d’arte contemporanea come la Stele di Mimmo Paladino e, appeso nel Quadriportico, Il Peso del tempo sospeso di Stefano Bombardieri. Poco più a nord, c’è il popolare quartiere medievale del Carmine, recentemente rinato come polo di socialità e laboratorio creativo, con decine di atelier, botteghe artigianali e nuovi spazi culturali.

Un pezzo di città animato da una vivace vita notturna, dove le facciate austere di antichi palazzi si alternano a colorati interventi di street art, le chiese sfoggiano eleganti portali e a reschi di scuola lombarda, come Santa Maria del Carmine, o accolgono, tra le loro mura sconsacrate, originali progetti. Come l’ex basilica dei Santi Filippo e Giacomo, sede dell’associazione culturale C.AR.M.E., che organizza mostre, performance, concerti, eventi. Sempre in zona, in via Odorici, un ex rifugio antiaereo ospita Bunkervik, il Rifugio delle Idee, fucina A piazza della Vittoria, sopra, simbolo dell’era razionalista, spicca, tra gli altri, un esempio di arte contemporanea come la Stele di Mimmo Paladino. Il 15 giugno prenderà il via da Brescia la Mille Miglia: 400 vetture, tutte rigorosamente costruite tra il 1927 e il 1957, pagina accanto in alto. Nel cortile interno dell’Areadocks, pagina accanto al centro, la street artist statunitense Colette Miller ha dipinto le sue celebri ali d’angelo.

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