È il 1955 e Mario e Antonio Achilli decidono di mettersi in proprio. A loro, qualche tempo dopo, si unisce il fratello più giovane, Giancarlo.
«Allora era molto comune che i genitori mandassero i propri figli nelle botteghe di altri artigiani, anche senza aspettativa di remunerazione. Quella era l’unica possibilità di imparare il mestiere. Così fecero i miei zii e così fece anche mio padre, che iniziò come tagliatore per poi specializzarsi nella modellistica», spiega Riccardo Achilli, figlio di Giancarlo e oggi responsabile della parte design, marketing e vendite del calzaturificio.
Quella dei fratelli Achilli è una impresa di famiglia di piccole dimensioni, dove tutti sanno fare tutto, ma grazie a una grande capacità imprenditoriale riesce a essere presente nei mercati esteri già fin dai primi anni di attività. Negli anni ‘60 le loro calzature arrivano nel Nord Europa, soprattutto in Olanda. Ed è solo l’inizio: l’internazionalizzazione procederà rapida soprattutto a partire dagli anni ‘80, grazie a una donna.
Di origini forlivesi, emigrata in Canada da ragazzina, Floria Fiumana arriva a Civitanova Marche con una laurea in ingegneria nucleare. Quando conosce e, successivamente, sposa Giancarlo Achilli, decide di mettere da parte una potenziale carriera in una centrale nucleare e di entrare in affari con il marito. I due rilevano l’intero calzaturificio ed è a lei che si deve il grande sviluppo dei mercati internazionali. Floria tesse rapporti commerciali con il Canada, con il Regno Unito, con l’Europa continentale. E quello è solo l’inizio.
Ricorda Riccardo Achilli: «All’epoca non erano molti quelli nel nostro distretto ad avere un commerciale di madrelingua inglese al totale servizio dell’azienda. Durante le fiere, anche aziende molto più strutturate di noi non avevano figure del genere».
Con i genitori alla guida dell’impresa, Riccardo cresce nel calzaturificio. Durante le estati, una volta finita la scuola, inizia a fare i primi lavoretti, e accompagna Giancarlo e Floria nelle fiere italiane ed estere.
Quando entra full time in azienda, nel 2011, dopo l’università, ha già accumulato tanta esperienza da essere considerato un “decano del settore”.
Fin dal principio il calzaturificio Marcos si è specializzato in scarpe da donna, allargando via via l’offerta di modelli differenti: dalle décolleté ai sandali, dagli stivali alle sneaker, puntando sempre sull’alta qualità dei materiali e delle lavorazioni, tutto interamente Made in Italy, oltre che sul comfort e su un pubblico che va dalla donna che lavora alla signora di mezza età molto attenta alla propria immagine. I mercati di riferimenti rimangono soprattutto quelli esteri. Attualmente sono più di 30 i paesi raggiunti, dall’Europa settentrionale e continentale alla Russia, dal Nord America all’Australia.
I veri punti di forza, tuttavia, sono tre: innanzitutto il rapporto qualità-prezzo, poi l’enorme flessibilità nel servizio ai clienti dell’area retail, che hanno la possibilità di personalizzare i prodotti in fatto di colori e materiali, e di richiedere capsule collection prodotte ad hoc per loro.
Infine c’è la dimensione familiare che l’azienda ha mantenuto. «Il fatto che non ci sia un livello manageriale intermedio tra proprietà e dipendenti può anche essere visto come un limite. Ma per noi è una risorsa, perché ci permette di mantenere un attaccamento alle tradizioni e un’energia che coinvolge ogni persona che lavora con noi», sostiene Achilli.