Castel Sant’Angelo: la sua storia, la sua straordinaria architettura

Nonostante le tante vicissitudini che hanno visto come protagonista Castel Sant’Angelo, questo splendido monumento, in buona parte integro, rimane uno dei più gettonati dai turisti, sia italiani che stranieri. Centinaia di miglia di visitatori lo visitano ogni anno grazie alla sua maestosità e alla sua architettura. Inoltre il prezioso museo interno dove sono esposte opere e reperti ritrovati all’interno di Castel Sant’Angelo arricchisce di molto l’importanza storica e culturale del monumento. Le opere esposte, infatti, provengono anche da donazioni private, sia di origine romana che medievale e rinascimentale.

Il termine “Castel” gli venne attribuito da Onorio nel 359, che lo incluse all’interno della cinta muraria di Roma. Questa modifica lo trasformò in una specie di fortezza per difendere la città: da quel momento gli fu dato l’appellativo di castellum. Nel VI secolo appare anche la denominazione Castellum Sancti Angeli, in ricordo della visione dell’arcangelo Michele rinfoderante la spada sulla Mole Adriana.
Fu papa Gregorio Magno ad avere la visone durante una solenne processione penitenziale per scongiurare la peste che infieriva su Roma. Una visione interpretata come presagio dell’imminente fine della peste, cosa che puntualmente avvenne. Dall’XI secolo nelle bolle pontificie si usa la dizione mista Castrum nostrum Crescenzii e Castrum Sancti Angeli.

La storia delle Statue degli Angeli che decoravano la sommità di Castel Sant’Angelo è stata travagliata. La prima era di legno ma che si danneggiò enormemente a causa delle intemperie. Un altro angelo di marmo fu distrutto nel 1379 in un assedio e nel 1453 sostituito da un angelo di marmo con le ali di bronzo. Anche questo subì la stessa sorte del precedente nel 1497 ma a causa di un fulmine che fece esplodere una polveriera nel castello. Al suo posto ne fu collocato uno di bronzo dorato che però, nel 1527, venne fuso per farne cannoni. Nel XVI arrivò un’altra statua fatta di marmo con le ali di bronzo, opera di Raffaello da Montelupo che si può ammirare nel Cortile dell’Angelo. Infine nel 1753, possiamo vedere l’attuale angelo in bronzo di Peter Anton von Verschaffelt, sottoposto a restauro tra il 1983 e il 1986.

La struttura esterna di Castel Sant’Angelo era composta da una base cubica, rivestita in marmo lunense, avente un fregio decorativo a teste di buoi e lesene angolari. Nel fregio che si affaccia sul Tevere si leggevano i nomi degli imperatori sepolti all’interno. Sullo stesso lato era presente l’arco d’ingresso intitolato ad Adriano; il passaggio che permetteva l’accesso era completamente rivestito di marmo giallo antico.

La struttura interna di Castel Sant’Angelo è costituita da 7 livelli. AI primi 3 livelli troviamo il cuore del mausoleo vero e proprio. Da qui si accede al monumento, attraverso il Dromos, l’atrio e la rampa elicoidale, fino a raggiungere la sala delle urne. In particolare, il terzo livello, durante il medioevo, fu adibito a deposito di olio e grano. Le famose “prigioni storiche” (dove evase Benvenuto Cellini), collocate al di sotto dell’altro cortile, furono realizzate da Alessandro VI Borgia.

Passando al livello 4 troviamo il cortile e la cappella di Leone X, il cortile con il pozzo. le salette di Alessandro V e il cortile dell’Angelo.

Salendo al livello 5 si dislocano pregevoli e quanto mai sfarzosi ambienti rinascimentali, gli appartamenti di Paolo III Farnese e la loggia. Tutte da ammirare sono le fastosissime sale affrescate da Perin del Vaga.

Il penultimo livello (livello 6) venne stravolto dalle modifiche operate da papa Farnese. In esso sono disposti la biblioteca, la sala del Tesoro con i suoi armadi e forzieri, la sala dei Festoni, la Sala dell’Adrianeo e infine la “Cagliostra” il cui nome deriva dalla prigionia di Cagliostro avvenuta tra il 1789 e il 1791. Inoltre è presente anche l’appartamento del castellano.

Il livello più alto (livello 7) è strutturato con ambienti destinati, a partire dal XVII secolo, ad ospitare gli archivi. A questi si affiancano la “sala rotonda”, la zona più alta della torretta di epoca adrianea e la “sala delle colonne”, costruita a metà del Settecento. Durante la visita è imperdebile la vista che si gode dal terrazzo della Sala rotonda. Infatti, da qui, si può vedere un indimenticabile panorama su tutta la città di Roma.

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