Sono tante le prelibatezze da gustare nei comuni della Valle del Cadore e nei ristoranti locali. Una cucina di montagna, genuina, costruita tutta sulla forza delle carni locali e delle verdure, molte delle quali coltivate con progetti ecosostenibili sulle montagne circostanti, patrimonio non solo di una bellezza straordinaria, ma anche terreno fertile per prodotti unici. Non dimentichiamo però gli allevamenti di mucche e pecore che offrono latte fresco a volontà e naturalmente formaggi “da mille e una notte” preparati ad arte dai contadini del posto. La ricetta dei “Casunzièi”, mezzelune stile ravioli, raccontano proprio la tradizione della terra: la ricotta più buona, il burro delle masserie del Cadore, i semi di papavero, un ripieno a base di rape rosse locali e patate bianche delicatissime. La ricotta viene affumicata in modo naturale con legno di faggio o di pino, che naturalmente non mancano mai. Ne viene fuori un prodotto fresco, ma con una forza aromatica straordinaria. Il piatto prevede di bollire insieme patate e rape che si fondono a meraviglia nell’acqua. Se ne ottiene un purè. Si fanno soffriggere le verdure con l’aglio e l’olio, fino a ottenere una base che si fa raffreddare, a cui si aggiunge parmigiano, noce moscata. Questo è solo il ripieno di una ricetta ricca, per “affamati” di montagna. Per il condimento si usano semi di papavero, ricotta affumicata, burro fuso e parmigiano. Si tira la pasta sottile, solo acqua e farina senza uova per non aggiungere altri grassi al piatto, si creano dei cerchi, si aggiunge il ripieno. Nascono delle mezzelune bellissime. Pochi secondi in acqua salata e e poi il condimento con ricotta affumicata, burro parmigiano, semi di papavero. Una goduria per gli occhi e per il palato.
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