Certosa di San Lorenzo a Padula: patrimonio di arte e cultura nel Vallo di Diano

Nell’altopiano del Vallo di Diano, cuore della provincia campana di Salerno, si trova la Certosa di San Lorenzo a Padula che, con la sua superficie di 51.500 mq, è il più vasto complesso monastico dell’Italia meridionale, nonché uno dei più ricchi di tesori artistici. I lavori di costruzione della Certosa iniziarono nel 1306 e proseguirono, con ampliamenti e ristrutturazioni, fino al XIX secolo. I Certosini lasciarono Padula nel 1807, durante il decennio francese del Regno di Napoli, allorché furono privati dei loro possedimenti nel Vallo, nel Cilento, nella Basilicata e nella Calabria. Le ricche suppellettili e tutto il patrimonio artistico e librario andarono quasi interamente dispersi e il monumento conobbe uno stato di precarietà e abbandono.

Dichiarato monumento nazionale nel 1882, la Certosa è stata presa in consegna dalla Soprintendenza per i Beni architettonici di Salerno e nel 1982 sono cominciati i lavori di restauro. Le trasformazioni più rilevanti del complesso risalgono al ‘500 e al ‘600, tanto che lo stile architettonico prevalente è il Barocco, lasciando poche tracce del complesso trecentesco.

La certosa conta circa 350 stanze e numerosi luoghi per il lavoro e la contemplazione, secondo la regola certosina: il chiostro grande (il più grande del mondo), 4 chiostri più piccoli, numerose cappelle, i cortili, la biblioteca, la cucina, le lavanderie, le cantine, la foresteria, la sacrestia, stalle e granai. Dal 1957 ospita il Museo Archeologico provinciale della Lucania occidentale e, dal 2014, fa parte dei beni gestiti dal Polo Museale della Campania.