Lo chiamano adesso “il borgo dipinto”. Uno spettacolo incredibile, dove la storia e la cultura paesaggistica del luogo, a due passi dalla più celebre Cortina, si fondono meravigliosamente con l’arte delle immagini create ad arte sui muri di una piccola cittadina che diventa sempre più, agli occhi dell’Italia e del Mondo, una perla tutta da scoprire e da vivere.

E allora se passi per Cortina, in vista dei prossimi giochi invernali, non puoi non fermarti per una tappa qui.

È Cibiana di Cadore il paese protagonista di questa insolita stria ricca di fascino, che prende forma nei muri affrescati delle case di pietra e dei fienili di legno, meglio noti come “tabià”, del villaggio veneto a mille metri di quota non distante dalla ben più nota Cortina d’Ampezzo. Da abitato dimenticato ieri, a “culla” cadorina della street art oggi, la località, seppur senza nessuna velleità di affermarsi meta rinomata ai livelli della “Regina delle Dolomiti”, fa parte ormai a pieno titolo della mappa turistica del Veneto, dimostrandosi, come una vera calamita, capace di attrarre di continuo appassionati d’arte e di destinazioni curiose.

Ma come è nato il progetto di quello che oggi viene chiamato come il “paese dei murales”?

«L’idea di impreziosire con delle pitture murarie di grandi dimensioni la località della provincia di Belluno (ma le frazioni di Pianezze, Masariè e Cibiana di Sotto ospitano altrettanti cicli di opere), arriva nel 1980. Lo racconta ad Ansa Veneto Matteo Da Deppo, storico dell’arte e direttore dei Musei della Magnifica Comunità di Cadore: «Al tempo si cercava il modo di ridare impulso a un territorio di emigranti tagliato fuori dai percorsi turistici più battuti, mantenendo però viva l’identità del luogo. Prendendo come esempio le famose opere murarie del Messico, ma anche dell’Emilia-Romagna (Dozza) e delle “urbs picta” del Veneto (le città affrescate di Feltre, Treviso, Oderzo, Padova, Verona), l’allora presidente della Pro Loco, Osvaldo Da Col, ebbe l’intuizione. L’idea fu subito apprezzata e sostenuta in seguito da alcuni artisti di rilievo della zona come i pittori Aldo De Vidal, Vico Calabrò e Giuliano De Rocco. Furono loro – conclude Da Deppo – a realizzare i primi tre murales».

La voce del paese che stava rinascendo “dipinto” si inizia a diffondere anche all’estero. Così, negli anni successivi, da ogni parte del mondo arrivano a Cibiana stimati frescanti, felici di dare un contributo nella realizzazione del singolare museo di arti figurative a cielo aperto.

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