Il Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza fu costituito 150 anni fa, l’11 luglio del 1852 e rappresentò la prima istituzione civile di polizia a difesa e a garanzia del processo di unificazione dell’Italia durante il Risorgimento. Le prime due compagnie trovarono sede a Torino e Genova e solo a partire dal 1859 i compiti della polizia vennero progressivamente estesi a tutti gli Stati che si erano uniti al Regno sardo-piemontese (con l’eccezione della Toscana). La guida degli uffici di Pubblica Sicurezza fu assegnata ai questori (presenti in tutti i capoluoghi con più di 60 mila abitanti) e, contemporaneamente, fu istituita la figura dell’ispettore.
Obiettivi della polizia erano la difesa dei diritti di libertà e sicurezza dei cittadini e, naturalmente, la prevenzione dei reati: per fare questo, la polizia doveva “scrutare i bisogni delle moltitudini, conoscerne gli interessi morali ed economici, indagare il grado della loro educazione e studiarne le vere condizioni sociali”.
Nel 1981 la Pubblica Sicurezza divenne Polizia di Stato.

Se dovessimo immaginare di dare forma materiale alla storia della Polizia, forse potremmo figurarci un grande mosaico nel quale le singole tessere, i singoli motivi, i singoli temi, indipendentemente dalle vicende che narrano, compongono una articolata raffigurazione.
Questa complessità è frutto della sua profonda relazione con l’evoluzione sociale e istituzionale dello Stato italiano e dei compiti e funzioni che da sempre le vengono assegnati, agendo sempre in nome della legge e a tutela della pubblica sicurezza.
Quindi si possono scoprire storie di donne e di uomini, di tensioni e passioni, di abnegazione e creatività. Storie più o meno quotidiane, più o meno semplici, tasselli di una storia più grande.
Oppure indirizzare lo sguardo alla sua evoluzione storica dal punto di vista regolamentare e alle sue diverse denominazioni, legate alla vita politica del paese; alle sue uniformi, alle sue macchine….Quante volte abbiamo sognato con i nostri occhi di bambini vedendo sfrecciare la mitica pantera negli anni ’60!
Ma non solo. Si può seguire la nascita della Polizia Scientifica, l’attività degli uomini che l’hanno plasmata nei contenuti e nei metodi applicativi e curiosare tra le prime forme di segnalamento ed identificazione ed il progressivo affinamento della strumentazione tecnologica.
A proposito di documentazione, si può dare un’occhiata ai primi passaporti per l’estero, ai lasciapassare interni e via dicendo; e non da ultimo dare una divertente sbirciata alle vignette dei giornali satirici che, dalla metà dell’800 hanno raccontato, con le sfumature più varie, la vita e le vicende del ‘birro’ del ‘pitalettaro’, del poliziotto.
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