Il primo festival della canzone italiana non fu organizzato a Sanremo bensì in un locale della Versilia, La Capannina, nel 1948. Dopo due anni di esperimenti si decise di organizzarlo a Sanremo, dal 1951. Inizialmente la sede non era il teatro Ariston, bensì il Casinò. Fino al 1954 il festival si poteva solamente ascoltare via radio, poi vi fu l’avvento della televisione, dal 1955.
Il record di vittorie (quattro) appartiene a Claudio Villa e a Domenico Modugno. Iva Zanicchi è invece la donna che ha vinto più edizioni (tre).
I più presenti a Sanremo, oltre agli eterni Pippo Baudo e Mike Bongiorno, sono Peppino di Capri e Milva (15 edizioni).
Sanremo privilegia la musica popolare/commerciale, e alcuni grandi artisti italiani lo hanno sempre volutamente evitato: Francesco Guccini, Fabrizio De Andrè, Franco Battiato, Francesco De Gregori, Antonello Venditti, Edoardo Bennato.
Non sono pochi i casi in cui giurati e pubblico del festival hanno toppato come dice il presentatore Baudo. Alcune canzoni inizialmente snobbate sono poi diventate dei successi nei mesi successivi e non solo, come:
• Vado al massimo e Vita spericolata di Vasco Rossi, che si classifico penultima al Festival del 1983, per poi diventare una canzone mito.
• Stessa sorte per Donne di Zucchero, classificatasi penultima nell’edizione del 1985.
• Incredibile miopia della giuria per Almeno tu nell’universo di Mia Martini (solo nona nel 1989).
• Solo quindicesimo posto per Cosa resterà degli anni ottanta di Raf.
• Salirò di Daniele Silvestri si classificò quattordicesima nel 2002 ma fu una delle canzoni tormentone dell’anno
• anche Mentre tutto scorre dei Negramaro del 2005 non ebbe fortuna al festival ma riscosse successo enorme di vendite.