Il sei gennaio, l’Epifania, celebra la visita dei Re Magi a Gesù Bambino Ma questi personaggi sono veramente esistiti? Che venissero dalla Persia o dalla Mesopotamia, è una leggenda. Di sicuro si sa che Magi erano i sacerdoti dei Medi, avi degli attuali Curdi. Erodoto dice che erano dei saggi che interpretavano i sogni e studiavano gli astri. Si sa che praticavano il mazdeismo, religione del profeta Zoroastro, il cui simbolo era il fuoco. Certo è che quegli astronomi-indovini non furono mai re. Ma allora, perché questo titolo e la loro presenza? La figura dei Re Magi è semplicemente una trasposizione sincretica per completare e spiegare il contenuto e la portata sacrale della Natività. Orbene, i Re Magi, monarchi, rendono omaggio al “Re dei RE”, e lo fanno con dei doni che riconoscono in lui la sorgente di tale autorità: il primo gli offre l’oro e lo saluta come re; il secondo gli offre l’incenso e lo saluta come sacerdote; il terzo gli offre la mirra o balsamo d’incorruttibilità e lo saluta come profeta e maestro spirituale; il che corrisponde a riconoscerlo Signore dei “due poteri”, sacerdotale e regale. I Re Magi stanno a rappresentare i tre “mondi’’di cui parlano tutte le dottrine orientali: il mondo terrestre, l’intermedio ed il celeste: il triregno. A ciò si riferiscono le tre corone che adornavano fino a recentemente la tiara papale.

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