Fendi e gli intarsiatori sorrentini la moda italiana sceglie lo stile dei maestri artigiani

Da una parte uno dei brand italiani di prima grandezza della moda come Fendi. Sulla cresta dell’onda, con merito, da decenni. Dall’altra maestri artigiani campani, gli intarsiatori, di cui si parla pochissimo ma che meriterebbero ogni giorno una copertina per il lavoro straordinario che da una vita sono capaci di realizzare nel loro piccolo mondo, Sorrento. Le eccellenze della nostra Italia da Vivere si incontrano, si uniscono, danno vita a connubi unici nel loro genere.
All’insegna dell’Italia che amiamo di più.
E noi di Italia da Vivere vogliamo proprio raccontare questo avvenuto “matrimonio” tra eccellenze italiane di prima grandezza.
Per quelli che non lo sapessero le baguette, che nulla a che vedere hanno con il pane francese, sono le straordinarie borse tutte italiane di Fendi che da continuano, anno dopo anno, a fare la storia del mercato mondiale.
Ieri come oggi Fendi conquista la donna che si ama e vuole essere amata.
La donna di Fendi ha una marcia in più. Ha stile, classe, carattere, eleganza.
Tra le borse iconiche di tutti i tempi non si può non citare la borsa Fendi Baguette da donna, piccola, elegante e irresistibile grazie alla sua forma allungata che ha fatto la storia.
E ora sarà una creazione dei fratelli Roberto e Franco Stinga, terza generazione di intarsiatori sorrentini, a celebrare l’iconica baguette Fendi. Gli Stinga sono stati scelti dalla celebre maison internazionale di moda nell’ambito di una selezione che coinvolto 20 artigiani provenienti da altrettanti regioni italiane.
I due fratelli Roberto e Franco sono artigiani da tre generazioni, hanno iniziato andando a bottega dal padre negli anni ‘70. Lui, a sua volta, aveva imparato da suo padre che aveva bottega nel centro storico di Sorrento. Il passato incontra il presente e il futuro. La nuova generazione della famiglia Stinga ha cercato di mantenere un disciplinare ereditato dal padre Aniello, nel creare gli oggetti che oggi vengono nel negozio in via Luigi de Maio a Sorrento, conservando la natura forte del passato ma guardando anche decisamente avanti.