Pian del Carpine, oggi Magione. Una cittadina ad una quindicina di chilometri da Perugia, che diede i natali a Giovanni da Pian del Carpine (1180- 1252), un frate francescano contemporaneo e discepolo di S. Francesco d’Assisi. Era il periodo in cui l’Europa viveva in pieno un subbuglio sociale senza precedenti; l’assetto geopolitico veniva continuamente sconvolto dagli eventi. Il Mediterraneo perdeva gradualmente la sua eccezionale “centralità”. Il primo grande scossone avvenne con la caduta di Roma nel 476; pari ad una frana incontenibile, da ogni parte le frontiere europee vennero violate da orde vandaliche, che si riversarono a settentrione. Mentre Bisanzio conteneva a malapena l’urto nel mediterraneo, a nordest monaci-guerrieri, i Cavalieri Teutonici, cercavano di tamponare la fumana mongoloide, l’ “Orda d’oro’’ che si riversava sull’Europa settentrionale. La falla era ormai aperta. La Cittadella era assediata. Fu in questo clima di cambiamenti epocali che i rappresentanti residuali del mondo romano cercarono in ogni maniera soluzioni, accordi, alleanze e intese, al fne di salvare il salvabile. Molte furono le ambascerie inviate verso “fnis terrae’’, cioè al di là del mondo conosciuto, in Estremo Oriente. Al contrario di altre ambascerie inviate da Innocenzo IV tra il 1245 (Concilio di Lione) e il 1256, che abitualmente prendevano le rotte tradizionali del sud, Fra Giovanni, a sessantacinque anni suonati, decise per la via settentrionale. Attraversò l’Europa del Nord, giunse a Kiev e quindi si incamminò verso il Don, il Volga ed infne giunse a Karakorum, l’allora capitale dell’Impero Mongolo. A Fra Giovanni nel corso del viaggio si accompagnò un altro fratello: Benedetto di Polonia che – date le sue origini slave – avrebbe potuto essere utile da interprete, almeno in parte del viaggio. Infatti, ad un certo punto, Giovanni proseguì da solo. Ma a cosa andava incontro il nostro Fra Giovanni? Cosa si aspettava di trovare oltre il Tanai? (Quel Don che, assieme al Volga, Giovanni è il primo europeo a chiamare con il suo nome e che sui mappamondi segnava il confne tra Europa e Asia). Per gli europei oltre questi confni era l’incognito. Oltre questi limiti la tradizione collocava i temibili popoli dell’Apocalisse: Gog e Magog, candidati a combattere accanto a Satana alla fne dei tempi. D’altronde, storicamente, vivo era il ricordo di Genghis Khan, dei mongoli e della loro forza espansiva. Essi si erano presentati agli europei con le loro scorrerie, avevano superato i Carpazi e devastato la Polonia, l’Ungheria, arrivando ai confni del Friuli. Nell’immaginario di tutti, questo annunciava l’imminente fne dei tempi, per cui era impellente intavolare dialoghi, trovare preziosi alleati, fosse anche il “Prete Gianni”, come abbiamo visto. È risaputo che Frate Giovanni da Pian del Carpine non fu il primo ad avventurarsi da quelle parti. Le piane fno al Don erano già battute da mercanti genovesi, veneziani e bizantini, ma a Sud, sfruttando il collegamento con il Medio Oriente attraverso il Mar Nero.