L’uomo al centro di tutto, il genio italiano come fulcro dell’arte, come fuoco dell’anima, da scoprire, tra passato e presente. La Galleria d’arte Erica Ravenna (ex Erica Fiorentini) ha cambiato da poco tempo sede ma non certo obiettivi e motivazioni. Strategico e straordinario il nuovo punto di incontro con gli appassionati e gli esperti di arte della nostra Italia da Vivere: nel quartiere ebraico della Capitale, con meravigliosa e suggestiva vista sulla Fontana delle Tartarughe. 30 anni di attività non sono un fatto casuale, 30 anni di incontri con il pubblico, visitatori da tutto il mondo, e tanti progetti ancora da realizzare con al centro di tutto i grandi maestri dell’arte italiana di ieri e di oggi.
L’arte intesa da sempre come un dialogo a più voci che disvela la storia delle immagini e si interroga sulle rappresentazioni collettive che intersecano la memoria e la cultura di un popolo. Dal mondo classico fino ai primi del Novecento, la galleria Erica Ravenna racconta al pubblico l’eterna “sopravvivenza dell’antico”.
L’arte in fondo è questo se non altro: uno strumento straordinario di testimonianze del passato grazie alle opere di personaggi che questo passato lo renderanno eterno, immarcescibile.
Nel cuore della capitale, in una delle sue vie più celebri, la galleria Erica Ravenna seleziona accuratamente opere di artisti del Novecento, come Giacomo Balla e Gino De Dominicis. Si susseguono poi spesso le opere di artisti concettuali, minimalisti e poveristi. Nulla viene lasciato al caso.
Non solo gli artisti del grande passato, quelli che hanno fatto la storia e che sono e saranno sempre immortali.
Gli artisti del novecento, quelli più vicini a noi, quelli più attuali: scoprirli e raccontarli ha un obiettivo preciso, teso a rafforzare la consapevolezza dei valori della nostra storia culturale, in un momento complesso che evidenzia, drammaticamente le criticità/ ricadute della globalizzazione. L’obiettivo è anche quello di creare un luogo di dialogo e di confronto, che possa rinnovare il flusso creativo che nasce dallo scambio tra le persone, oggi interrotto da un crescente isolamento.