Segreto fino al 2008, il Bunker del Monte Soratte è un luogo di memoria, dove storia e ingegneria si fondono in una struttura unica e affascinante. E non solo. Perchè se dovessimo citare altri valori legati a questo importante patrimonio industriale–miltitare del Lazio, non potremmo non parlare di quello territoriale e sociale. La sua costruzione è infatti strettamente legata al territorio dove è stato realizzato, così come lo è la presenza del vicino borgo di Santo Oreste con i suoi abitanti, direttamente e indirettamente coinvolti nella sua realizzazione.
E allora il nostro racconto parte proprio dalla descrizione del luogo dove, nel 1937, Benito Mussolini decise di costruire un rifugio antiaereo destinato alle alte cariche dell’Esercito Italiano, in caso di guerra: il Monte Soratte. Con i suoi 691 m di altezza, il Monte Soratte si erge, isolato, in mezzo alla pianura della campagna romana, nella valle del Tevere. Si tratta di un massiccio calcareo con delle pareti rocciose molto ripide in cima, e delle pendici più dolci ricoperte da una fitta vegetazione, caratterizzato da un’intensa attività carsica.
Localizzato in terra sabina, a circa 45 km a nord di Roma, fin dall’epoca preromana, il Monte Soratte ha suscitato curiosità e mistero per la sua posizione e per la sua forma, e il suo skyline, visibile a grandi distanze, ha rappresentato sempre un importante punto di riferimento per un ampio territorio circostante. In epoca romana, fu sede del tempio di Apollo Soriano, probabilmente costruito sulla sua vetta, e del tempio della ninfa Feronia, localizzato tra i boschi che ricoprivano le sue falde, nell’attuale località denominata Fellonica. Durante i primi secoli di Cristianesimo, continuò ad essere scelto come luogo di culto, attraendo molti eremiti che vi costruirono i loro eremi, alcuni dei quali furono successivamente trasformati in conventi fortificati per piccole comunità monastiche.
Sul versante sud, in epoca alto medievale, venne costruito il Castrum Sancti Horesti, oggi Sant’Oreste, che tra tutti gli oppida eretti sul Soratte, fu l’unico a trasformarsi in castrum, sopravvivendo lungo il corso dei secoli fino ad oggi. Il piccolo borgo ebbe un ruolo fondamentale quando il Monte Soratte fu scelto non come luogo di culto ma per realizzare un’opera destinata ad entrare nella storia del Novecento.