La chiamano la “Lunga via delle Dolomiti”: il suggestivo e imponente nome si riferisce però a una delle piste ciclabili più spettacolari e più suggestive d’Italia. Pedalare a contatto con una natura incontaminata, circondati dallo scenario di montagne uniche al mondo, respirando un’aria salubre e straordinaria: tutto questo e molto altro per gli appassionati sportivi che in primavera affollano questo percorso in sella alle loro bici, per regalarsi momenti di san sport a contatto con la natura.
La “Lunga Via” è scortata da alcune tra le cime dolomitiche più belle: dalle Tofane a Cima Marcora, dal Pelmo all’Antelao, dal Sassolungo di Cibiana al Duranno con gli Spalti di Toro e le Marmarole. Quale altra pista ciclabile può offrire un simile spettacolo di montagne?
In quanto a paesaggi e scenari mozzafiato dunque la ciclabile continua ad essere promossa a pieni voti. E sono apprezzamenti importanti che vengono riportati nelle riviste specializzate di mezzo mondo. Ma non mancano le osservazioni critiche. La prima riguarda il tratto ampezzano in parte ancora sterrato.
Poi ci sono le indicazioni che scarseggiano e quelle presenti lungo il percorso sono diverse da comune a comune. La mancanza di coordinamento nella gestione della ciclabile la si intuisce anche dallo sfalcio dell’erba che avviene senza una programmazione ordinata.