Emilia Torcini dell’Istituto Modartech vince il premio Vogue Talents presentando una collezione che affronta i temi della disabilità e della discriminazione.
Durante l’ultima Milano Fashion Week, nell’edizione 2021 di Milano Moda Graduate, Emilia Torcini, studentessa dell’Istituto Modartech di Pontedera, si è aggiudicata lo speciale premio conferito da Vogue Talents. La collezione che ha presentato nel corso dell’evento dedicato ai giovani creativi provenienti dalle più prestigiose scuole di moda italiane, si intitola “Disability is not a limit, you are the limit”, in quanto affronta il tema della disabilità, vista attraverso gli occhi della designer, affetta da paralisi cerebrale infantile. Questa sua condizione è diventata un mezzo attraverso il quale Torcini ha potuto esprimere la propria creatività, mettendo in luce le difficoltà di chi viene considerato “diverso”, sulla base di stereotipi e preconcetti radicati nella società.
Alla Milano Fashion Week 2021 la stilista Emilia Torcini ha presentato una collezione che ha sfidato lo stigma che circonda le persone con disabilità. Intitolato ‘La disabilità non è un limite, tu sei il limite’, la designer 25enne ha voluto richiamare l’attenzione sulle difficoltà che le persone con disabilità devono affrontare.
“Per me inclusività significa essere se stessi e accettare ciò che è diverso perché essere diversi è bello. Infatti, la mia collezione è per chiunque ami essere se stesso”, dice Emilia.
Nati prematuramente, a Emilia e a uno dei suoi fratelli di tre gemelli, Valente, è stata diagnosticata una paralisi cerebrale infantile. “Io e i miei fratelli abbiamo un legame forte e stretto perché siamo nati con una grave disabiità, non abbiamo paura a dirlo. Ho una paralisi cerebrale infantile, che mi rende difficile camminare. Fortunatamente Costante non ce l’ha, ma Valente non è in grado di camminare o parlare, anche se è il cuore della nostra casa e l’anima di tutta la nostra famiglia”, spiega Emilia.
Crescendo, Emilia e suo fratello sono state vittime di bullismo e discriminazione. “In passato, le persone mi guardavano come se fossi il problema. Non mi vedevano come Emilia ma come una disabilità. Non guardavano la persona che ero”.
Crescendo, Emilia ha guardato la madre della stilista cucire abiti, cosa che l’ha ispirata a incanalare le sue frustrazioni e diventare creativa.
“L’ho guardata con soggezione mentre cuciva sulla macchina da cucire. Avevo paura perché l’ago si muoveva così velocemente, ma allo stesso tempo ero affascinata perché questo ago alla fine ha creato qualcosa di unico”, racconta.
Nel 2019 Emilia si iscrive come studentessa di fashion design al Modartech Institute di Pontedera, in Toscana. “Ricordo di aver incontrato Emilia tre anni fa, e dentro di lei c’era qualcosa. Qualcosa di forte che cercava di farsi strada, di far notare agli altri”, spiega Chiara Mosti, istruttrice di Emilia all’istituto.
L’amore di Emilia per la moda le ha sempre permesso di esprimersi in un modo unico. A causa della sua mobilità limitata, Emilia dà la priorità al comfort ma assicura sempre che i suoi abiti abbiano un tocco d’avanguardia. “Se voglio indossare una camicetta, è perché sono io. Lì possiamo scoprire davvero la persona, il personaggio, senza maschera. Penso che sia una delle grandi cose della moda, che può essere espressa a 360- grado di vista”, afferma.
Emilia ha disegnato la sua collezione di laurea per affrontare preconcetti e stereotipi radicati nella società. La raccolta in cinque pezzi della “Disabilità non è un limite, tu sei un limite” racconta una storia. Il suo primo pezzo si concentra sulle caricature del presidente degli Stati Uniti Franklin Roosevelt, che soffriva di poliomielite. Roosevelt ha ispirato Emilia poiché si rifiutava di essere filmato su una sedia a rotelle e temeva che le persone giudicassero la sua disabilità piuttosto che le sue capacità di leadership. Emilia conclude la sua collezione con il racconto della propria vita.
Lo stile sartoriale britannico influenza i capi di Emilia. Abiti eleganti dal taglio sartoriale, brogue in pelle e cravatte di seta. Incorpora anche corsetti ortopedici, cavigliere e altri dispositivi muscolo-scheletrici nei suoi modelli. “Questi prodotti non sono progettati per essere attraenti e molte volte le persone si vergognano di indossarli”, afferma Emilia. “Dal punto di vista dello stilista, ho voluto dare una mia interpretazione, trasformando un corsetto ortopedico in un oggetto di design.”