La famiglia Parente tramanda un sapere prezioso e complesso di padre in figlio da 5 generazioni, portando l’arte pirotecnica Made in Italy nel mondo. Tutto inizia ai primi del ‘900 a Torremaggiore, in provincia di Foggia, quando Romualdo Parente, fabbro – trisnonno di Andrea, ha un lampo di genio artistico guardando le scintille… e inizia a produrre piccoli fuochi d’artificio per le piazze di paese e le feste religiose. Dopo l’interruzione per la Prima Guerra Mondiale, Romualdo riprende l’attività insieme ai sette fratelli, creando una delle più grandi fabbriche pirotecniche del Sud Italia. Dopo un’altra interruzione forzata per la Seconda Guerra Mondiale, la produzione famigliare, con il fratello Antonio, si sposta al Nord, a Melara, sul Po, e gli anni ’50, ’60 e ’70 aprono le opportunità in giro per l’Europa, con Romualdo II e suo fratello Augusto, e poi i loro figli e nipoti. Andrea, che lavora con il pade gli zii, ci spiega che l’arte pirotecnica si impara con l’osservazione, l’esperienza, l’esercizio, e che la loro azienda famigliare ha uno stile tutto suo, alla “vecchia maniera”, sulle basi della tradizione, un sistema brevettato, molto rispettato nel settore. I fuochi Parente hanno illuminato le cerimonie di apertura e chiusura dei Giochi Olimpici di Torino nel 2006, la cerimonia di chiusura dell‘Expo di Milano del 2015 e diverse celebrazioni del 14 luglio sullo Champ de Mars di Parigi. Parente Fireworks Group è anche entrato nel Guinness World Records due volte; nel 2012, a Kuwait, per il più lungo fuoco d’artificio (quantità di materiale continuo utilizzato), in occasione del 50esimo anniversario della Costituzione, e nel 2016 per il più lungo spettacolo pirotecnico al mondo al “Beach on fire” del parco turistico veneziano di Cavallino-Treporti.

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