C’è una storia meravigliosa, tutta da raccontare, dietro la ricetta antichissima del dolce pan tramvai, il panettoncino veloce, dei poveri, a breve lievitazione, antichissimo e tipico delle famiglie lombarde.
C’era una volta, tanti anni fa, sembra una favola romantica, come quelle che piacciono a noi, un tram che collegava Monza, oggi capoluogo di provincia, a Milano. Negli anni ’50 e ’60, quello che si può definire il vero e proprio antenato povero e meno complesso da preparare del panettone, fosse il vero e proprio spuntino dei pendolari da consumare durante questo viaggio.
Un tragitto lungo, che attraversava le campagne lombarde per diverse ore: ed eccolo il dolce brianzolo per eccellenza, così simile al panettone, con tanto zucchero e uvetta, preparato dalle massaie di Monza per i loro mariti, per i loro figli, energetico e gustoso anche per riscaldare i pendolari dal freddo.
Pasta morbida, lievitazione naturale, ingredienti figli della tradizione, il pan tramvai negli ultimi anni è ritornato nelle vetrine dei formai di Monza e Milano. Burro profumato, circa il 40% della farina, uova, zucchero, latte, uvetta e aromi tipici della pasticceria lombarda: un dolce veloce, non difficile come il panettone, ma non certo banale.
Attenzione, non si sta parlando di un semplice pane con l’uvetta. È un dolce non molto elaborato, che quasi si fa fatica a considerarlo tale, ma a tutela del valore storico del prodotto è stato stilato un disciplinare e chi ha intenzione di produrlo, deve fare richiesta al Comitato dei Maestri Pasticceri della Brianza, che ha anche stilato un elenco delle pasticcerie dove trovare il vero pan tramvai.
In aggiunta si possono utilizzare miele, malto, vaniglia, aromi naturali, noci e fichi. Fino al 2010 era anche consentito l’utilizzo del lievito di birra. Oggi è d’obbligo usare lievito madre fatto in casa o certificato essiccato industriale.