Una specie straordinaria che ritroviamo anche nella nostra Italia, durante le stagioni calde. E’ l’uccello canterino per eccellenza, l’usignolo. La sua voce un tempo era considerata un antidolorifico naturale, oggi ci ricorda la bellezza della natura che non ci abbandona mai, nemmeno nei momenti più difficili. L’usignolo Luscinia megarhynchos è l’uccello canoro per eccellenza tanto che in italiano il sostantivo “usignolo” è diventato sinonimo di una persona che canta molto bene. Ma non è solo una leggenda, le capacità vocali di questa specie sono davvero da record. Il canto dell’usignolo è composto di strofe con toni singoli e toni doppi che si allineano densamente l’un l’altro.

Nella sua vita un usignolo può arrivare a conoscere fino a 260 tipi di strofe diverse che combinate insieme compongono un repertorio di “canzoni” che di solito durano dai 2 ai 4 secondi. Le variazioni nei canti tra gli usignoli di diverse aree permettono di riconoscere diversi “dialetti” regionali fornendo informazioni molto utili per gli ornitologi ed etologi. L’ambiente migliore per ascoltare il canto dell’usignolo è il margine di un bosco. Non c’è una regione o un habitat in particolare visto che l’usignolo è presente praticamente in ogni ambiente naturale del nostro Paese. Quando ascoltarlo? All’inizio della primavera, nella fase di accoppiamento, il maschio dell’usignolo canta soprattutto nelle ore notturne, dal tramonto all’alba. il canto serve infatti per delimitare il territorio e per attirare la partner. A primavera inoltrata invece gli usignoli si possono sentire benissimo anche durante il giorno.