Non è un caso che Vinitaly, la fiera enologica più importante d’Italia, abita qui a Verona. Sì, perché a Verona, e in tutta la sua provincia, il buon vino è di casa: dall’Amarone al Bardolino, dal Recioto della Valpolicella a quello di Soave, dal Custoza al Lugana, solo per citarne alcuni dei più famosi, rigorosamente DOC o DOCG.
Per comprendere la passione enologica dei veronesi basti pensare che all’ultima edizione Hostaria Verona, il wine festival che si tiene ogni anno all’inizio di ottobre, dal significativo claim “Verona.
Dove il vino diventa spettacolo”, erano presenti ben 350 referenze vinicole, lungo un percorso enogastromico e culturale costellato da degustazioni guidate, laboratori didattici e incontri.
E se il festival è l’occasione perfetta per scoprire i vini veronesi, e non solo, in un clima di convivialità, le numerose enoteche della città costituiscono un richiamo tutto l’anno. Dove consumare un pasto o anche solo concedersi un ‘goto’, il classico bicchiere di vino amatissimo dai veneti, che prende il nome da un antico boccale, il ‘gotto’, il cui contenuto ai tempi della Serenissima era utilizzato persino come unità di misura.
La più famosa, tra i locali storici, è l’Antica Bottega del Vino, con una cantina di circa 14mila bottiglie. Ma il gusto di una Verona d’antan si ritrova anche alle osterie A la Carega, dove oltre ai vini è offerto ogni genere di stuzzichino, e Sottoriva, con i suoi tavoli sotto i portici e i calici accompagnati dalle tradizionali polpettine di manzo o di cavallo.
Oppure Al Carroarmato, tra mura vecchie di 700 anni e scaffali di vino, e all’Osteria Caffè Monte Baldo, nata a fine Ottocento come latteria e oggi conosciuta per i golosi cicchetti e i piatti della tradizione veronese proposti a tutte le ore del giorno.