C’è anche Casamarciano tra i luoghi più caratteristici citati nella guida turistica della Città Metropolitana di Napoli. Nella sezione “feste e fiere, culti e leggende” per gli itinerari del patrimonio immateriale, spazio riservato alla suggestiva “catena di San Clemente”, rito da sempre legato alla Festa patronale del 23 novembre. Un rito che non ha simili nell’area nolana ed in Campania e che coinvolge l’intera popolazione: la statua del santo, issata sulle spalle dei fedeli, portata fuori dalla parrocchia che si trova al centro del paese, viene trasportata tra le sue strade fino a raggiungere l’originaria chiesa posta sulla collina che prende il nome del Santo. Il percorso è costituito da un’irta salita e per favorire l’ascesa del simulacro fino al tempietto si crea una catena umana, grazie alla quale la struttura lignea, dopo una corsa vorticosa e spettacolare, arriva ai ruderi.
Legata al nome del santo patrono della città, la chiesa vecchia di San Clemente è un rudere a stento riconoscibile, mezzo sepolto nella vegetazione della collina e della via omonime. Rimpiazzata da una moderna parrocchia novecentesca, questa chiesetta è caduta nel dimenticatoio, al punto che neppure sui siti informativi del Comune di Casamarciano, a cui appartiene, si trovano informazioni storiche in merito. Tutte le notizie rimandano al Papa Clemente I o Clemente Romano, in carica dall’88 al 97 d.C. e oggi venerato come santo. Tra le diverse celebrazioni religiose che animano l’abitato, è ormai nota la processione chiamata catena di San Clemente, organizzata ogni 23 novembre per celebrare la festa patronale: la statua lignea del santo viene trasportata di spalla in spalla da tutti i fedeli, planando rapidamente su una vera e propria catena umana che parte da una parrocchia del centro e termina, dopo una faticosa salita, proprio sulla collina di San Clemente, davanti ai ruderi dell’antica chiesa.