Come molte altre antiche tradizioni del Salento, anche quella del ricamo sopravvive a stento, in un’epoca nella quale non si ha più tempo ormai da dedicare né all’apprendimento di queste tecniche, né alla loro applicazione.
Mentre fino a non moltissimi anni fa il ricamo era un’attività casalinga quotidiana, una cosa del tutto naturale, alla quale le donne si dedicavano con piacere anche dopo una giornata di fatica nei campi. Frequentando addirittura delle vere e proprie botteghe del ricamo per diventare più brave.
I segreti e le abilità apprese, venivano poi tramandate a quelle piccole donne che un giorno avrebbero potuto realizzare con le loro mani un corredo personale, fatto di lenzuola, tovaglie e asciugamani finemente decorati a mano.
Una bellissima leggenda pugliese che ha come protagonista il merletto, il pizzo a tombolo più famoso al mondo. La creazione di questo splendido tessuto nasce dalla romantica storia di due innamorati.
La leggenda racconta di una fanciulla di nome Serena, bellissima ma molto molto povera, innamorata di un giovane artista altrettanto povero.
Purtroppo il loro amore fu duramente messo alla prova da un tragico avvenimento: un giorno la mamma di Serena si ammalò gravemente, e la fanciulla, in cambio della guarigione della tanto cara madre, fece un voto alla Madonna, rinunciando per sempre al suo giovane amato. Serena decise allora di confessare al suo amato la decisione presa, e mentre i due innamorati, seduti all’ombra di un albero, erano giunti al momento della separazione, accadde qualcosa di incredibile: dai rami dell’albero cadde sul grembiule della ragazza una ragnatela. I due ragazzi, incantati dalla tela, realizzarono insieme il famoso merletto di fiandra. Lei cercò immediatamente di copiare il disegno col filo più fine del suo fuso.
Lui, con il suo ingegno e con la sua arte, con alcuni rami dell’albero chiuse il grembiule fra quattro bastoncini per irrigidirlo di modo da portare a casa il prezioso disegno della ragnatela. Mentre Serena rifilava col suo filo, lui li teneva separati e ordinati affinché non si ingarbugliassero tra di loro, legando l’estremità di ciascun filo con un bastoncino di legno.
Così dall’amore e dall’arte nacque il primo merletto. Il merletto piacque moltissimo alle dame più illustri della città, che ricompensarono la giovane ragazza della splendida ragnatela.
Con i soldi Serena curò la madre malata e con dolore dovette lasciare anche il suo innamorato, per rendere fede al voto. Ma ancora una volta, mentre i due fidanzati erano giunti al triste momento dell’abbandono, dallo stesso albero dal quale avevano avuto l’idea di creare il merletto cadde un’altra ragnatela su cui era scritta l’assoluzione del voto.