Ancor prima dell’arrivo dei Greci si dice che in Sicilia ci fossero già numerose espressioni artistiche legate alla scultura; alcuni importanti personaggi dell’antichità come Pausania e lo stesso Diodoro Siculo ci danno testimonianza di questi esempi anche se, loro stessi sostengono che un vero e proprio stile siciliano si svilupperà solo dopo la venuta dei Greci (VIII secolo a.C.); sicuri gli scambi e i rapporti tra i colonizzatori e coloro che abitavano nella parte meridionale della Sicilia in quel tempo occupata dai Sicani. Dopo l’arrivo effettivo dei Greci lo stile siciliano perse le sue caratteristiche in quanto influenzato totalmente da quello greco. Anche in Sicilia potremmo fare una distinzione simile a quella greca per quel che riguarda le tre correnti che in campo scultoreo caratterizzeranno tutta la storia dell’arte ovvero la suddivisione in: Epoca arcaica (VIII – V secolo a.C.), Epoca classica (V – III secolo a.C.) e Epoca ellenistica (III – I secolo a.C.).

In epoca arcaica le principali sculture sono quelle che rappresentano la persona umana; di grandi dimensioni e con due modelli principali: il Kouros, la figura maschile di un giovane raffigurato nudo, e la Koré, la figura femminile di una giovane donna avvolta in una tunica. Uno dei primi esempi di scultura greca all’interno dell’ambito siciliano è rappresentato dall’Efebo di Agrigento. Risalente al 480 a.C., mette ben evidenza le caratteristiche dello stile severo del tardo periodo arcaico, ovvero l’importanza dell’aspetto estetico anche se in questo caso l’equilibrio del corpo è ancora da migliorare. La forma delle braccia fa pensare ad un oggetto che si trovava su una delle due mani; non si sa bene cosa rappresenti, alcuni sostengono un atleta altri una divinità. Il materiale di costruzione è il marmo anche se, si dice, che il prototipo fosse di bronzo. La statua venne ritrovata nel 1897 in una cisterna della Rupe Atenea, l’acropoli della città di Agrigento e oggi è conservata all’interno del museo archeologico di Agrigento.

Altri esempi di sculture dell’età arcaica sono quelle che si trovano all’interno dei templi: tra queste la famosa Gorgone alata in terracotta, che decora il frontone del tempio di Atena a Siracusa; questa creatura mostruosa che secondo la leggenda con il solo sguardo pietrificava il nemico viene rappresentata in corsa con i due figli Pegaso, il cavallo alato e Crysaor stretti al seno; da notare i due serpenti annodati alla cintura e i calzari alati, databile intorno al VI secolo a.C.. Ma le sculture che all’interno dei templi probabilmente rappresentano il simbolo del mondo greco arcaico sono le metope di Selinunte che oggi si conservano nel museo archeologico di Palermo. La scoperta di queste sei metope nel muro fortificato dell’acropoli di Selinunte e risalenti al 575 a.C., fa pensare che in questa città, visto il fatto che in altre non sono state ritrovate decorazioni simili, esistesse una scuola di scultura locale.