La storica Andrea Doria, la nave italiana dove si alternavano architettura di classe e arte navale

Le navi americane sono minimali e spartane, quelle inglesi senza gusto e provinciali, una sorta di ‘Liverpool moderno’ . Non è questo il caso dell’Andrea Doria. Già quando vi avvicinate al molo 84, sfidando il il vento gelido dell’Hudson, e date la prima occhiata alla leggiadra nave bianca, coi suoi ponti graziosamente terrazzati verso poppa, la sua unica ciminiera, parte solida, parte grigliata , dipinta negli accattivanti colori della bandiera italiana, ricevete subito l’immagine di un panfilo da crociera […] Architetti e progettisti hanno fatto degli artisti i loro complici, mostrando raro buon senso nel creare spazi destinati all’arte, come ad esempio il lasciare un grande murale ricoprire un’intera parete

Le opere d’arte erano già state inserite a bordo delle navi anche prima della guerra, ma mai concepite come un insieme organico all’allestimento.

Il Salone delle Feste della prima classe, mostrava una gigantesca tela ad olio: la “Leggenda d’Italia” di Salvatore Fiume incollata e trattata sulle paratie prodiere e poppiere della Sala di soggiorno di prima classe, ad avvolgere il passeggero con immagini dell’architettura della “Città ideale” e di citazioni (copie a grandezza naturale) di dipinti rinascimentali, dalla Gioconda, a Raffaello, a Michelangelo.

In una nicchia centrale, sempre del Salone delle Feste della prima classe, troneggiava, come una vera propria polena della nave, la statua dell’ammiraglio Andrea Doria di Paganin.

Altra grande parete dipinta a tema mitologico nel salone delle feste rappresentava Nettuno e Teti banchettando con le divinità abissali, opera di Piero Zuffi. La Suite dello Zodiaco, realizzata dalla ditta Enrico Monti di Milano, su disegno di Gio Ponti.

La Biblioteca di prima classe fu progettata da Pulitzer, realizzata dalla Ditta Carlo Colombo di Milano con un arazzo della MITA, su soggetto dell’artista Michael Rachlis (a indicare che non tutti gli artisti erano italiani).

Il Gran Bar di prima classe ospitava le opere in ceramica di un artista, Romano Rui, che sarebbe stato molto presente nelle navi della Società Italia.

La Sala da pranzo di prima classe era rivestita di pannelli intarsiati su base di radica di mirto, opera dell’artista Ilario Rossi.

Il Giardino d’inverno, sul Ponte Passeggiata, progettato da Ponti e Zoncada, ospitava i pannelli ceramici di Guido Gambone, ispirati all’arte primitiva e con soggetti umani e animali.

La Sala dei Bambini, di prima classe, venne realizzata da Emanuele Luzzati.

La Sala di soggiorno della Classe Cabina, era dominata dal pannello dipinto “Manichini sulla laguna” di Dino Predonzani.

La Sala delle feste della Classe Cabina, disegnate da Matteo Longoni, era dominato dal grande pannello “L’allegoria di autunno” di Felicita Frai.

Il Bar veranda della Classe Cabina, che affacciava sulla piscina, aveva un mosaico di Lucio Fontana e pannelli di Antonia Tomasini.

La Classe Turistica aveva nella sua Sala da pranzo un pannello “Viaggio nell’italia del Rinascimento”, opera dello stesso architetto Ratti che aveva disegnato la sala.

La Cappella era l’unico luogo accessibile dalle tre classi. Al suo interno un’opera prima: la “Via Crucis” di Lino Schenal.

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