Il nostro viaggio nella cultura gastronomica italiana questa volta ci porta in Emilia Romagna alla scoperta della tigella. Forse non tutti sanno che tigella (tigèla) deriva dal nome del disco di argilla o terracotta che anticamente veniva utilizzato per cuocere le “crescentine”, ovvero gli impasti lievitati di farina di grano e acqua. Questi impasti venivano posti tra due tigelle e cotti tra le braci del focolare. In pochi minuti l’impasto si gonfiava e si cuoceva, mantenendo impresso il fregio. Oggi con tigella si intende più semplicemente l’impasto stesso, cotto e farcito a fantasia, ed è considerata come uno dei piatti tipici emiliani (in particolare modenese). Negli ultimi anni la tigella è diventata la protagonista di una catena di ristorazione, Dispensa Emilia, che la sta portando al di fuori dei confini regionali per farla conoscere ed apprezzare in tutta Italia. E si sa regione che vai, gusti che trovi. Nella scelta dei gusti delle tigelle di Dispensa Emilia, infatti, le regioni italiane (dove la catena di ristorazione è presente) si differenziano tra loro. In Emilia, terra di origine della tigella, dove questa gioca in casa, vincono tradizione e gusto. Infatti, la tigella preferita è la “Tradizionale” (battuto di lardo e grana), considerata da sempre l’abbinamento per antonomasia che si trova su tutte le tavole dei ristoranti del territorio e nelle case dei modenesi: la tigella con battuto di lardo era l’alimento base delle famiglie contadine dell’appennino modenese, perché dava gusto e sostanza per affrontare le dure giornate lavorative nei campi; al secondo posto la “Modenese” (pancetta, scaglie di grana, gocce di balsamico):

una ricetta sfiziosa e appagante, un mix di 3 grandi ingredienti del territorio e della tradizione. In Veneto si va su abbinamenti semplici e classici, gusti molto riconoscibili e semplici, dove il salume è il vero protagonista. In questa regione infatti le due tigelle più acquistate sono la “Mortadella Bologna IGP” e la “Salame”. In Toscana si prediligono tigelle più strutturate e ricche, dal sapore più deciso e sfizioso. I toscani adorano infatti le due tigelle che uniscono i salumi a condimenti spalmabili in un mix di gusti originali che offrono una piacevole sensazione al morso: la “Carciofina” (cotto, stracchino, crema di carciofi) e la “Tartufina” (prosciutto di Parma DOP, pesto tartufato, rucola) Infine la Lombardia preferisce tigelle molto ricche sia in termini di ingredienti che di gusto, si potrebbero quasi definire gourmet per palati esigenti. I lombardi adorano la “Bolognese” (ragù tradizionale, spolverata di grana) e la “Parmense” (prosciutto di Parma DOP, pomodoro, rucola). Ce n’è una che mette tutti d’accordo… la tigella con Prosciutto di Parma DOP!