Conosciuta e apprezzata in tutto il panorama della pasticceria della nostra Italia da Vivere, la “torta della nonna” rappresenta una ricetta lontana forse oggi dai canoni dei dolci sofisticati, quelli per intenderci gourmet, quelli più complessi che richiedono anche 5 o 6 basi, ma rievoca nel contempo la semplicità del rapporto meraviglioso tra gli ingredienti più tradizionali della nostra scuola dolciaria: una buona pasta frolla, ovvero burro, farina e uova, il profumo delle scorzette dei nostri migliori limoni del Sud Italia, e ancora come farcitura un crema preparata ad arte. Il dolce ha origini toscane, non ce ne vogliano le altre regioni, ma la storia va raccontata per come è realmente. La torta nasce dal ristoratore fiorentino Guido Samorini che volle stupire i suoi clienti con dolce fuori menù. La scelta fu quella di un nome rassicurante e familiare per un dolce fatto con l’utilizzo di ingredienti semplici e legati alla tradizione. La ricetta originale è ovviamente segreta e pare sia stata affidata dal suo ideatore poco prima di morire ad una sua allieva che ben la custodisce. Sul web “impazzano” naturalmente le varianti, ma noi vogliamo raccontarvi non tanto la ricette che tutti conoscono, ma ancora altri aneddoti sulla storia di questo dolce così popolare. Una delle caratteristiche che lo chef Guido volle sulla sua torta, e che oggi probabilmente la rende diversa da tutte le altre, è certamente l’uso dei pinoli. Dai pranzi in famiglia alle cene al ristorante, nessun menù rinuncia a questa delizia. La ricetta originale della torta della nonna prevede un cuore morbido di crema pasticcera aromatizzata al limone racchiusa tra una pasta croccante e una pioggia di pinoli come decoro. Ma di questa delicata bontà esistono tante varianti come: la torta di mele della nonna, la torta di noci della nonna, oppure la variante con la frutta secca, un mix tra mandorle e pistacchi, e per i più golosi, la torta della nonna al cioccolato, meglio conosciuta come “la torta del nonno”.