La tradizione del cioccolato nella città sabauda è ancora oggi rappresentata da nomi storici come Baratti&Milano, Peyrano, A. Giordano e Pfatisch, ma anche da maître chocolatier innovativi come Guido Gobino, Guido Castagna o Davide Appendino, che la portano avanti con passione e intuito l’arte del cioccolato. Senza dimenticare gli ottocenteschi cafè, dove “il cibo degli dei” è servito tra specchi, boiserie, preziose tappezzerie e porcellane.
A cominciare dal famosissimo Al Bicerin, aperto dal 1763 in piazza della Consolata e prediletto da Cavour. La sua specialità è ovviamente la bevanda calda a base di caffè, cioccolato e crema di latte di cui porta il nome, erede della settecentesca bavareisa, di cui detiene gelosamente la ricetta originale.
Per una buona tazza di cioccolata calda, con panna fresca artigianale, l’indirizzo giusto è Baratti&Milano, elegante locale aperto dal 1858, affacciato da un lato su piazza Castello e dall’altro sulla bella Galleria Subalpina.
E per chi ama accostare dolce e salato c’è il Caffè Mulassano, da oltre un secolo in piazza Castello, ritrovo della nobiltà torinese ma anche degli artisti del Teatro Regio.
È famoso, oltre che per la cioccolata, per i suoi tramezzini, serviti tra specchi e tavoli in marmo. Per quanto riguarda i cioccolatini sono i maître chocolatier del terzo millennio a essere in vetta alla classifica. In via Maria Vittoria 27, la boutique di Guido Castagna è un punto di riferimento. Il suo Giuinott, un piccolo gianduiotto reinventato, gli è valso ben sei medaglie agli International Chocolate Awards 2020.