L’arte del ricamo in Sardegna affonda le sue radici nella notte dei tempi. Tra i lavori sartoriali che più rappresentano le nostre storie regionali e la nostra tradizione ci sono senza alcun dubbio i ricami: chi di noi non conserva gelosamente ricordi di parenti, in immagini magari offuscate conservate nello scrigno del nostro passato, con una nonna, o una lontana zia, intente, a creare una decorazione “armate” solo di ago e filo. Il Laboratorio della Bottega dell’Artigiano si trova a Seneghe, in provincia di Oristano, mentre il punto vendita è a Budoni, sulla costa nord orientale della Regione. Capolavori d’arte: tutto questo è non solo è il ricamo italiano. Stiamo parlando di lavori sartoriali delicati e accuratissimi: sia per la modifica di capi di abbigliamento sia per la decorazione di biancheria e tessuti. Dietro ogni ricamo c’è un artigiano, vanta una formazione accademica, ma che soprattutto si porta con sé, il più delle volte, straordinarie tradizioni familiari. Tra i pezzi d’arte del ricamo realizzati nel laboratorio della bottega figurano ricami a punto a maglia, punto croce, punto vapore, punto lanciato, punto pelliccia, ricami con fettuccia, con corallini, con paillettes, realizzati anche su abiti da sposa; inoltre lavori ai ferri e all’uncinetto. Il ricamo di alta classe è sempre più richiesto per cerimonie, eventi speciali, o per arricchire linee di abbigliamento di case di moda importanti. Lo sapevate che l’Italia nell’arte del ricamo rappresenta una delle eccellenze assolute nel mondo? Nella nostra Italia da Vivere gli artisti del ricamo oggi sono sempre più apprezzati come lavoro di supporto per gli stilisti o per le collezioni destinate alla vendita. Proprio per i prodotti realizzati all’uncinetto, la produzione spazia dalle presine alle rifiniture, dalle bomboniere ai centrini, fino a cappelli, borse, sciarpe, cinture, corpetti, costumi da bagno, bigiotteria e accessori di abbigliamento in genere. Pochi sanno inoltre che all’interno del mondo del ricamo, esiste un micromondo straordinario rappresentato dal merletto, altra grande tradizione italiana, base di pezzi unici realizzati a mano con precisione e pazienza. Un’arte da custodire gelosamente. Ed è proprio per valorizzare nel mondo questa tradizione così speciale che, ventisette comuni italiani a partire da Isernia (e a cui si aggiungono Varallo, Cuneo, Sampeyre, Cantù, Venezia, Chioggia, Gorizia, Chiavari, Rapallo, Portofino, Santa Margherita Ligure, Camogli, L’Aquila, Genova, Bologna, Meldola, Orvieto, San Feliciano, frazione del comune di Magione, Offida, Latronico, Bolsena, Maglie, Forlì, Mirabella Imbaccari, Bosa e Unione Montana dei Comuni della Valsesia) hanno sottoscritto un protocollo d’intesa per sostenere la candidatura del merletto italiano a Patrimonio immateriale dell’Umanità dell’Unesco.