Via delle Conce, via dei Conciatori, è un’ ampia zona di Firenze dedicata alla lavorazione delle pelli nei secoli in cui questo materiale veniva abbondantemente usato in molti settori dell’abbigliamento in tutte le sue componenti.
Giubbe, giustacuori da indossare sotto le corazze, calzature di ogni genere, da scarpe basse a stivali, a finimenti per le carrozze e per i cavalli, dalle borse e bisacce alle legature dei libri.
Poiché la lavorazione delle pelli, specialmente con le tecniche dell’epoca, richiedeva molta acqua e soprattutto era causa di ‘mali odori’ nella metà dell’800 le prime concerie furono spostate nella zona di Santa Croce sull’Arno.

Da allora l’attività conciaria si è sviluppata costantemente e ancora oggi rappresenta uno dei distretti economici di grande rilevanza per la Toscana, e nonostante la crisi dovuta alla globalizzazione, è uno dei principali poli mondiali del cuoio e accanto alle concerie si sono sviluppate numerose industrie per la lavorazione delle pelli conciate (tomaifici, suolifici, trancerie) e soprattutto per la produzione di macchinari impiegati nelle concerie.
La presenza a Firenze di Arti come quella dei Vaiai e Pellicciai, Calzolai e Correggiai fino dal medioevo dimostra la capacità non solo di saper conciare le pelli, compito dell’Arte dei Cuoiai e Galigai ma anche di saperle poi lavorare e trasformare. Capacità che durerà fino ai nostri giorni con la nascita delle grandi maison di moda come Ferragamo e Gucci e con la presenza ancora di tanti artigiani che si impegnano per far rivivere l’artigianato dei mestieri d’arte del cuoio che speriamo, con il modesto contributo dell’Osservatorio, di trasmettere alle nuove generazioni.