I trulli di Alberobello sono una delle principali attrazioni della Puglia, uno dei simboli più affascinanti e caratteristici di questa regione e dal 1996 sono stati dichiarati Patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. Durante il vostro soggiorno in Puglia non potete perdervi una visita ad Alberobello e alla Murgia dei Trulli: la zona che comprende la Valle d’Itria e i comuni limitrofi, come Alberobello, Castellana Grotte, Locorotondo, Noci e molti altri.

Il nome trullo è abbastanza moderno, infatti comparve per la prima volta dal 1930, poiché prima e oggi nel dialetto locale è chiamato “caseddə”, cioè piccola casa.
Il trullo nasce come una costruzione contadina, rifugio del cozzaro (il contadino), dove poter dormire e tenere gli attrezzi del campo. Ne vennero costruiti moltissimi fino a formare la caratteristica cittadina di Alberobello conosciuta oggi.

I trulli di Alberobello sono delle costruzioni coniche realizzate con la pietra a secco. Si tratta di un perfezionamento del modello preistorico della thòlos, una costruzione a volta usata per seppellire i defunti, presente in varie zone d’Italia e del Mediterraneo.
I più antichi trulli di Alberobello risalgono al XIV secolo: Alberobello era un’area boscosa che passò in mano ai conti Acquaviva d’Aragona di Conversano, i quali fecero insediare una quarantina di famiglie di contadini dal feudo di Noci, concedendo loro alcuni benefici come la possibilità di costruire rifugi con la pietra locale. Le costruzioni dovevano essere murate a secco senza usare leganti idraulici come la malta, così che fosse facile demolirli, per evitare di pagare le tasse sui nuovi insediamenti al Regno di Napoli.
Si pensa tuttavia che veniva usata questa tecnica perché la pietra calcarea e carsica era molto utilizzata in quelle zone.