La conoscono come la “Regina delle Nevi”, lassù a 2080 metri, nel suo piccolo grande mondo, il Ristoro Belvedere, dove porta avanti, con passione e coraggio, la tradizione di famiglia. Lei, Michela Torre, è cresciuta con la neve e tra le neve, una compagna di vita, capace di togliere e dare. Ma lei l’isolamento non lo ha mai patito, anzi: per Michela la montagna è tutto. Libertà, quello straordinario stare bene con se stessi, l’essere capaci di raggiungere un equilibrio interiore che ti dà la forza di andare avanti anche nei momenti più difficili. Come questo della Pandemia, quando sei costretto a chiudere, quando devi fare a meno del calore dei turisti, quando ti svegli ogni giorno sperando che sia l’ultimo di un ciclo nefasto e che qualcuno ti dica “è finita, è finita davvero, torniamo alla normalità, da oggi!”. Michela non si arrende, i suoi occhi trasmettono calore, lei ti regala sorrisi. Michela Torre, titolare di Ristoro Belvedere, sulla Cima Fertazza, oggi ha creato una squadra meravigliosa. E con lei c’è ancora la Mamma e il Papà, e un bravissimo Chef che prepara la pasta fresca con le erbe della sua montagna, il capriolo più buono, la selezione dei formaggi e salumi di un Veneto straordinario tutto ancora da scoprire e da vivere. E poi i dolci fatti in casa e le grappe aromatizzate con gli aromi di una Selva di Cadore che rappresenta ancora un turismo di nicchia. «Ora che abbiamo dovuto richiudere, ma ci siamo lasciati alle spalle un febbraio meraviglioso, non siamo abbattuti ma di certo speravamo che tutto questo potesse continuare. Ma quassù, a 2mila metri, non ti puoi arrendere. C’è sempre da fare. E noi, dal nostro giovane chef fino ai camerieri, siamo tutti qui, aspettiamo di nuovo i turisti, quelli che ci conoscono, che ci vogliono bene, perchè per loro siamo come una famiglia». Ci sono gli sportivi professionisti, ci sono gli appassionati, e poi ci sono quelli che semplicemente amano la montagna e gli straordinari percorsi enogastronomici che Michela ti permette di gustare. «Cerchiamo di essere presenti in tutto, di offrire un servizio completo, a 360 gradi. Non siamo solo rifugio ma un ristorante di montagna a tutti gli effetti. E poi mettiamo nella condizione il turista di essere guidato, di avere le giuste conoscenze, perchè la montagna la devi amare ma la devi anche conoscere». Michela si racconta. I suoi genitori iniziarono l’attività 35 anni fa e lei fin da piccola ha vissuto in prima persona “quel magico mondo” come lei stessa lo definisce. L’anno appena trascorso non è stato dei più facili, ma Michela anche durante i lunghi periodi di lockdown o di fascia rossa non si è tirata indietro, non ha “mollato” il sogno di famiglia, non ha mai messo fine al suo “magico mondo”.