Le maschere apotropaiche sono uno dei rari retaggi pagani che sopravvivono ancora oggi all’interno dei nostri contesti urbani moderni. Nel nostro territorio sono presenti ovunque: nelle antiche masserie di campagna, nei piccoli borghi, come nelle piazze, nelle fontane e nei palazzi più o meno centrali delle grandi città. L’aggettivo apotropaico (dal greco αποτρέπειν, apotrépein = “allontanare”) viene solitamente attribuito ad un oggetto o persona atti a scongiurare, allontanare o annullare influssi maligni. Si parla ad esempio di monile apotropaico, rito o gesto apotropaico e certamente di maschere o figure con questa particolare peculiarità. Anche se probabilmente la maggior parte della gente non ci fa particolarmente caso o non è pienamente consapevole della loro simbologia originale, fino ai primi anni del Novecento era uso comune porre sull’architrave delle porte o a ridosso di finestre e balconi queste figure, ricche di significati simbolici, testimonianze antichissime di scalpellini e mastri muratori, ricche di simboli anche esoterici ed iniziatici. Per riuscire ad allontanare la malasorte (αποτρεπειν – apotrepein in greco antico), le maschere dovevano essere mostruose, in grado di spaventare gli spiriti maligni e tenerli distanti dall’abitazione. L’iconografia delle maschere è molto varia, di solito sono rappresentazioni antropomorfiche più o meno paurose derivanti dai prototipi della Magna-Grecia. Satiri e Gorgoni in pietra o terracotta che ornavano per lo più le antefisse dei templi greci e romani. Tuttavia, i modelli più diffusi sono facce demoniache con lingua di fuori e corna vistose pronte a scongiurare l’ingresso di energie negative. Infatti si tramanda che l’ingresso fosse sede di numerose presenze spirituali, controllato da potenti “Guardiani”, custodi dei passaggi tra i Mondi a cui è possibile accedere solo dopo aver superato particolari prove iniziatiche. Un’altra maschera conosciuta è il nasocchio, una figura strana con un lungo naso e occhi grandi realizzata unicamente in terracotta, che viene spesso utilizzata all’interno delle case come auspicio di fortuna e ricchezza.