Miti e leggende genovesi: il mito di Stefano Raggi

La Chiesa di San Donato si trova nell’omonima piazza, vivissima e trafficata tanto di giorno quanto la sera durante la movida genovese.

Edificata in epoca medievale subì numerose trasformazioni durante la storia. Entrando si possono notare le fasi di costruzione soprattutto dalle colonne che dividono le navate, le prime in stile romanico e le seconde in stile neoclassico.

All’interno si trova un dipinto di Joos van Cleve che cela una leggenda: l’opera è divisa in tre dipinti, al centro L’adorazione dei Magi, a destra la Maddalena e a sinistra Il committente Stefano Raggi col santo protettore.

La leggenda narra che tale Stefano Raggi tradì la Repubblica genovese e venne incarcerato nella Torre Grimaldina di Palazzo Ducale in attesa di esecuzione. Per evitare la condanna si fece portare dalla moglie un crocifisso che nascondeva al suo interno un pugnale, col quale si suicidò.

Questo fatto increscioso gettò una cattiva reputazione sulla famiglia, tanto che lo stemma della famiglia nel dipinto venne oscurato con una barra rossa obliqua.
Qualcuno dice di aver visto girare per la piazza un uomo con un mantello di porpora, sparito poi nel nulla; che si tratti proprio del fantasma di Stefano Raggi?