I loro occhi, il loro volto, trasmettono quella umanità, quel calore, che non li fanno affatto sembrare semplici manufatti di cera. Sembrano esseri viventi, sembra che da un momento all’altro potrebbero parlare e interagire con te. Sono i personaggi, straordinari, del Museo delle Cere italiano, il terzo più grande d’Europa. Arte allo stato puro. Star, personaggi storici e volti da non dimenticare che sembrano davvero fatti di carne ed ossa. Pare stiano guardando proprio te. Eppure, lo ripetiamo, sono solo statue di cera. Poco male, tutti quelli che si avvicinano a questi grandi ‘personaggi’ vogliono farsi una foto accanto a loro, immaginando di averli conosciuti, almeno per un attimo. In tutto il mondo, da New York a Roma, esistono i Musei delle Cere. Madame Toussaud è a Londra, nella città della Grande Mela, a Berlino e ad Amsterdam. Mentre a Parigi c’è il Museo Grevin, che mostra ai visitatori i suoi personaggi più celebri. A Roma, il Museo delle Cere è a piazza Santi Apostoli. Nel 1958 è stato creato da Fernando Canini, dopo aver visitato quelli di Londra e Parigi. Da allora, nel corso di mezzo secolo, molti visitatori sono passati dalla prima sede, che era in piazza della Repubblica e che chiuse nel ’91, e poi da quella attuale, che si affaccia su piazza Venezia. Qui, entrando, ci si trova di fronte al trionfo della romanità, con Nino Manfredi seduto all’ingresso, e Alberto Sordi che ti aspetta all’interno delle sale, nei panni del Marchese del Grillo. Ma ci sono anche due simboli insostituibili del Belpaese, Totò ed Eduardo De Filippo.