Tra il XVII ed il XVIII sec. si sviluppa il cosidetto “barocco siciliano”, caratterizzato sì dall’opulenza delle decorazioni e dall’architettura scenografica, tipiche dello stile barocco, ma questa esuberanza decorativa e teatrale si adatta, in Sicilia, alla tradizione locale.
Questo stile non può distaccarsi dalle diverse influenze che le dominazioni hanno lasciato sul nostro territorio e dalla situazione politica, sociale ed economica dell’epoca in cui si sviluppa il barocco in Sicilia; è infatti il periodo dei vicerè spagnoli, di carestie e di epidemie, ma soprattutto di grandi catastrofi naturali, quali la tremenda eruzione dell’Etna nel 1669 e il devastante terremoto che nel 1693 distrusse la Val di Noto.
Fu proprio la ricostruzione post terremoto della Sicilia orientale a dare impulso a questo fenomeno artistico, che si sviluppa grazie alle ingenti somme investite da Chiesa, ordini religiosi e nobiltà per riedificare gli edifici. Ecco perché la massima espressione del barocco siciliano si ha nell’architettura, nelle facciate concave e convesse delle chiese e dei palazzi, nelle scalinate scenografiche, nelle fontane e nelle balconate, le cui mensole sono riccamente decorate.
Situata sulla collina delle Meti, Noto (SR) è considerata “capitale del barocco siciliano” e dal 2002 rientra nei siti patrimonio dell’Unesco.

La Noto Antica fu abitata fin dall’epoca preistorica; si sviluppò nel periodo greco (III sec. a.C.), fu considerata dai Romani “civitas foederata”e, dopo il periodo bizantino, fu conquistata dagli arabi che ne fecero una roccaforte. In seguito, la città divenne feudo in periodo normanno e successivamente conobbe lo stesso destino del resto della Sicilia, fino a quando non fu completamente rasa al suolo a causa del terremoto del 1693. La città nuova fu ricostruita a circa 10 km di distanza da quella antica e tutt’oggi essa è caratterizzata da quello stile che l’ha resa un gioiello di quel fenomeno artistico definito “barocco siciliano”. Ma cosa vedere a Noto? Senza dubbio, le chiese di Noto e palazzi in stile barocco sono molto numerosi e il mio consiglio è quello di farvi una passeggiata nel centro storico, ma non potete certamente perdere i seguenti edifici:
•Duomo di Noto: iniziata già dopo il terremoto ed inaugurata nella prima metà del ‘700, la chiesa madre, dedicata a San Nicolò, è un maestoso esempio di architettura barocca. La chiesa è situata alla sommità di una scenografica scalinata a tre rampe e presenta una facciata piana incorniciata da colonne su due ordini e due torri campanarie. L’interno è a croce latina con tre navate. La cattedrale però ha subìto alcuni rimaneggiamenti già dall’800 che hanno influito sullo stile originale.

•Chiesa di San Domenico: all’interno dei giardini ottocenteschi di Villa d’Ercole è possibile ammirare un altro importante esempio di architettura tardo barocca siciliana: la chiesa di S. Domenico e l’ex convento dei Padri domenicani. La chiesa, costruita nella prima metà del ‘700, presenta una meravigliosa facciata convessa con due ordini di colonne. L’interno, a tre navate, è ricco di stucchi e marmi policromi e conserva alcuni preziosi dipinti coevi. Di pregevole fattura è anche la facciata dell’ex convento dei Padri domenicani, con un interessante portale bugnato.
•Palazzo Nicolaci di Villadorata: costruito tra la prima e la seconda metà del ‘700, il palazzo è un meraviglioso esempio di architettura civile. Edificato su due piani, presenta un’ampia facciata con un portale fiancheggiato da colonne e sormontato da una balconata in stile barocco e ai lati si ammirano vari balconi con inferriate curve e sorretti da mensoloni in pietra riccamente decorati con figure grottesche.