La nostra “Orietta Nazionale”, a quasi 80 anni, non smette mai di sorprenderci. La forza della sua voce, il suo stile, il suo sorriso: Orietta Berti ha attraversato oltre 50 anni di storia della musica italiana con il suo talento ed è straordinario come oggi anche i più giovani la conoscano e la apprezzino. Personaggio televisivo oltre grande artista della nostra musica leggera, Orietta sa tenere la scena in modo unico ed è spesso ospite di trasmissioni tv, giochi a quiz, talk show, perchè negli anni si è scoperta una grande intrattenitrice, con capacità uniche di saper stare sul palco, oltre che conquistare con la sua voce. Orietta Berti, pseudonimo di Orietta Galimberti è nata a Cavriago il 1º giugno 1943, ed è una cantante e personaggio televisivo, tra le voci più apprezzate in Italia.
Artista particolarmente amata dal grande pubblico, per più generazioni, soprannominata da Silvio Gigli la “capinera dell’Emilia” (ma più conosciuta come “l’usignolo di Cavriago”), nel corso della sua carriera ha venduto oltre 15 milioni di dischi, ottenendo quattro dischi d’oro, un disco di platino e due d’argento. Orietta comincia a cantare giovanissima e, spronata dal padre, grande appassionato di musica lirica, studia proprio musica e canto lirico. Nel 1961 partecipa alla sua prima manifestazione canora ufficiale, il concorso Voci Nuove Disco d’Oro a Reggio Emilia, con la canzone Il cielo in una stanza di Gino Paoli, qualificandosi per la finale che si tiene il 15 aprile al Tarantola Club: arriva sesta, dietro, tra gli altri, a Paola Neri (prima) e Iva Zanicchi (seconda), mentre dietro di lei si posiziona Gianni Morandi (nono). Firma poi nel 1964 un contratto per la Polydor, incidendo Perdendoti (cover del brano Losing you di Brenda Lee) ed il suo primo album, Orietta Berti canta Suor Sorriso, un LP con le canzoni di Suor Sorriso, tra le quali si fa notare Dominique, che ottiene anche alcuni passaggi televisivi. La cantante s’impone all’attenzione del pubblico e il successo arriva l’anno dopo con Tu sei quello, che vince Un disco per l’estate 1965 e la Mostra Internazionale di Musica Leggera; a fine anno vince il Festival delle Rose 1965 con la canzone Voglio dirti grazie. Nel 1966 partecipa per la prima volta al Festival di Sanremo con Io ti darò di più, scritta da Alberto Testa e Memo Remigi
. Tutti questi brani confluiranno nel suo secondo album Quando la prima stella. Nello stesso anno vince il Festival di Lugano con Ritorna con il sole, e viene pubblicato il suo secondo album. Torna a Sanremo nel 1967 con Io, tu e le rose. Registra il suo terzo album Orietta Berti a Parigi. Il nuovo decennio si apre con una serie di successi: Fin che la barca va del 1970, forse la sua canzone più conosciuta (classificatasi terza a Un disco per l’estate 1970), Tipitipitì (dello stesso anno, finalista a Sanremo), Una bambola blu (finalista a Canzonissima) e Via dei Ciclamini del 1971 (canzone apparentemente spensierata ma che, nel testo, affronta il tema della prostituzione); tutte entrano nei primi posti della hit-parade. Gli anni 80-90 e il nuovo decennio ci raccontano di una Orietta che sembra sempre una eterna bambina: presente spessissimo in televisione, non ha perso la forza e la soavità della sua voce, e ha saputo abbracciare anche la modernità grazie a collaborazioni con artisti più giovani che riconosco in lei doti uniche. E’ sposata con Osvaldo Peterlini dal 14 marzo 1967.