Palazzo Strozzi: l’arte è sempre di casa a Firenze con la mostra sul genio di Donatello

Dopo il record di visitatori, oltre 170mila, fatto registrare dalla mostra dedicata a Jeff Koons, Palazzo Strozzi ci riprova con Donatello, l’artista che più di ogni altro ha segnato l’arte del Quattrocento.

Inaugurata lo scorso 19 marzo, e in mostra fino al 31 luglio prossimo, Donatello, il Rinascimento è una grande retrospettiva che riunisce per la prima volta i più importanti capolavori del grande maestro fiorentino, messi a confronto con opere di Brunelleschi, Masaccio, Mantegna, Giovanni Bellini, Michelangelo e Raffaello.

Realizzata insieme al Museo Nazionale del Bargello e allestita nelle sale di entrambe le sedi museali, la mostra propone un viaggio attraverso la vita e la fortuna di Donatello.

A cominciare dagli esordi e dal dialogo con Brunelleschi, illustrato attraverso il confronto tra i due celebri crocifissi lignei provenienti dalle basiliche di Santa Croce e di Santa Maria Novella. Il percorso si dipana poi attraverso i luoghi in cui Donatello ha lavorato – oltre a Firenze, Siena, Prato e Padova – entrando in contatto con artisti più giovani di lui, quali Mantegna e Bellini, e sperimentando i materiali più diversi.

Chiude la mostra la sezione dedicata all’influenza di Donatello sugli artisti a lui successivi, tra cui Raffaello e Michelangelo, e sull’intera arte italiana. Tra le 130 opere esposte – sculture, dipinti e disegni – vi sono prestiti unici, alcuni mai concessi prima, dai più importanti musei al mondo.

In particolare, a Palazzo Strozzi si possono vedere capolavori come il David in marmo e l’Amore-Attis, gli Spiritelli del pulpito del Duomo di Prato, il crocifisso e i rilievi in bronzo dell’altare maggiore della Basilica di Sant’Antonio a Padova, oltre a diverse Madonne col Bambino. In parallelo, il Museo del Bargello ospita il David in bronzo a confronto con il David Martelli di Desiderio da Settignano, prestito della National Gallery di Washington, la Madonna delle Nuvole proveniente dal Museum of Fine Arts di Boston, la Madonna Dudley del Victoria and Albert Museum di Londra e la Madonna della Scala di Michelangelo. 

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