Porta Leone è uno dei principali punti di riferimento della famiglia Bonotto. Una domenica pomeriggio, passeggiando lungo Via XX Settembre a Conegliano, stavamo osservando i palazzi di questo antico borgo medievale, una strada che si chiamava “contrada granda”, una strada dove durante il Medioevo si viveva di commerci e vita mondana.
Fermandoci per un aperitivo nell’osteria più storica della città “Due Spade”, non potevamo perderci Porta Monticano, detta anche Porta Leone, per l’affresco del leone veneziano dipinto sul suo arco. Costruita nel 1530, insieme al leone, era rappresentato a sinistra lo stemma della città, ea destra il podestà Alvise Loredan, ottimo capitano generale del Mare di Venezia.
Tenendo gli occhi puntati in alto abbiamo notato quanto siano meravigliosi gli affreschi del Duomo con la Pala del Cima, Palazzo Sarcinelli, il Teatro dell’Accademia, e il Monte di Pietà con i suoi amorini e le nuvole.
«Brindando con il nostro Conegliano Valdobbiadene, ci siamo guardati e abbiamo pensato che sarebbe stato il nome perfetto per i nostri vini italiani, un marchio che racchiude storia, cultura e nobiltà»: così parlano i vertici dell’azienda sul loro sito web.
Molti anni di esperienza hanno portato allo sviluppo di una ricetta originale per la creazione di vini unici e completamente biologici, 100% Made in Italy. La sua bontà è dovuta a:
Pressatura soffice e pulizia del mosto.
Conservazione a freddo di una parte del mosto, fermentazione del resto a temperatura controllata e successiva conservazione in serbatoi di acciaio inox a bassa temperatura.
Rifermentazione in autoclave con lieviti selezionati.
Imbottigliamento del vino, che viene poi lasciato ad affinare per alcune settimane in un magazzino condizionato.
Catena del freddo che preserva i sapori della frutta, evitando l’uso di solfiti.