Affacciata su una dolce curva della Costa dei Gelsomini, Roccella Ionica si specchia su una fascia dello Ionio così pulita e cristallina da vincere diverse bandiere blu e altri importanti riconoscimenti naturalistici.
Cinta da una spiaggia di sottile sabbia bianca e da dolci colline verdi, la cittadina ha origini molto antiche che risalgono alla colonizzazione greca della città di Amphisya e ha preso il nome di Aracella (e poi Roccella) in tempi medievali per la sua localizzazione su una rupe che si getta a precipizio nello Ionio.
Ricca di tradizioni arcaiche, come la processione marina di SS. Maria delle Grazie e la ‘ncrinata ‘i Pasca, una vera e propria pantomima processionale che coinvolge le statue di Maria, Gesù e S. Giovanni, Roccella Jonica è una meta interessante in ogni periodo dell’anno ma dà il suo meglio in estate grazie alla spiaggia da sogno, servita da un porticciolo turistico elegante e ben organizzato e allo storico Roccella Jazz Festival – Rumori Mediterranei, che può contare su ben trentanove edizioni, ospiti di rilievo e una consolidata fama internDella mitica città di Amphisya, splendidamente richiamata da Ovidio nei suoi poemi, non è rimasto molto, ma sulle alture alle spalle del paese, in località Sant’Onofrio, sono stati ritrovati numerosi reperti collegati a una metropoli dell’età del ferro, conservati nel Museo Nazionale di Reggio Calabria.

L’antico centro abitato si sviluppa intorno alla rocca che si staglia sul mare, da cui la cittadina ha preso il nome. Qui svetta il castello in cui dimorarono i principi Carafa; l’antica cittadella medievale che si snoda intorno al castello è delimitata dal torrente Zirgone e dalla Torre di Pizzo Falcone.
Il centro storico è costellato di interessanti palazzi nobiliari, ville e chiese che sussurrano storie di un antico passato. I principi Carafa abitarono nel castello fino al 1806 e tra i resti delle antiche mura di cinta e le decorazioni dei palazzi storici si scorgono le tracce dei fasti della loro corte e di quella, ancora precedente, dei Ruffo. Anche il Convento dei Minimi, costruito nel 1590 e ora sede di alcuni servizi universitari, dell’infopoint turistico e di manifestazioni ed eventi culturali di respiro internazionale, è degno di una visita.