Un rap tutto partenopeo, dallo stile caldo e coinvolgente, che conquista giovani e meno giovani. Uno spirito libero straordinario che partendo dagli effetti sonori della scuola campana sta portando questo giovane artista davvero lontano.
Rocco Hunt, il cui vero nome è Rocco Pagliarulo, nasce il 21 novembre del 1994 a Salerno, nel quartiere di Pastena.
Muove i primi passi nel mondo dell’hip hop già da giovanissimo, visto che inizia a cimentarsi in questo genere musicale a undici anni, per poi prendere parte a numerose gare di freestyle e a diverse jam, fino a pubblicare, a nemmeno sedici anni, “‘A music’ è speranz'”, il suo primo mixtape, uscito per l’etichetta Dint Recordz nel 2010.
L’anno successivo Rocco realizza un altro mixtape, intitolato “Spiraglio di periferia” e pubblicato per la Honiro Label: il disco comprende, tra l’altro, collaborazioni con ‘Ntò e Clementino, e ottiene un riscontro più che positivo sulla scena rap underground nazionale anche per merito del videoclip della canzone “‘O mar e ‘o sole”, in cui Rocco Hunt duetta con Clementino.

Nel 2012, viene pubblicata una versione deluxe di “Spiraglio di periferia”, che include altri quattro pezzi inediti, mentre l’anno successivo il cantante salernitano firma un contratto con la major Sony Music, per la quale pubblica il suo primo disco ufficiale, intitolato “Poeta urbano”, prodotto da Fritz da Cat, Shablo e Fabio Musta e preceduto dai singoli “Fammi vivere” e “Io posso” (verrà estratto anche un altro singolo, “L’ammore overo”).

Nel 2014 prende parte alla 64esima edizione del “Festival di Sanremo”, nella categoria “Nuove proposte”, proponendo la canzone “Nu juorno buono” che si aggiudica la vittoria finale: è la prima volta nella storia della kermesse ligure che un pezzo rap vince nella categoria.
“Nu juorno buono” viene pubblicato sull’iTunes Store, ed è il singolo che precede “‘A verità”, il secondo album in studio di Rocco, pubblicato poco più di un mese dopo, alla cui realizzazione hanno partecipato Enzo Avitabile, Eros Ramazzotti, Federico Zampaglione, Nitro, MadMan, Gemitaiz, Ensi, Noyz Narcos e Clementino: il disco esordisce con il botto, ottenendo il primo posto nella classifica degli album più venduti.
Così si racconta Rocco: “Quando scrivo di musica non seguo un ordine gerarchico. Non esiste, per me, un genere superiore ad un altro; esiste solo buona e cattiva musica. Questo principio vale anche per la canzone napoletana, brodo primordiale della musica leggera italiana”.
Tuttavia, non si può nascondere che la sua originalità risiede nella continua contaminazione di ritmi e melodie, agganciati all’espressività del dialetto. Il rap di Rocco Hunt è la più recente evoluzione del sincretismo musicale napoletano che aggrega generi diversi in una narrazione (di testi e d’immagini) neorealista.