La storia di Acqua Lete, che fa capo a Sgam (Società generale acque minerali) di Roma - marchi Lete, Sorgesana e Prata -, comincia nel 1893, data di inizio dell’imbottigliamento. I riconoscimenti per le sue preziose caratteristiche, soprattutto la povertà di sodio, che è il portabandiera, non si sono fatti attendere: infatti nel 1906 Lete ottiene il Grand Prix di Parigi e L’Honour Prize di Londra. La prima testimonianza dell’odierna pubblicità a mezzo stampa è stata rinvenuta nel 1909 sul quindicinale ‘La Giovane Capua’, dove Lete era reclamizzata come ‘La regina delle acque minerali da tavola’.
Il grande impulso alla produzione e alla distribuzione su scala nazionale è stato dato da Nicola Arnone, che attraverso Società generale delle acque minerali ha anticipato, all’inizio degli anni Ottanta, le richieste del mercato, affiancando, alla produzione in vetro, quella in Pet, e creando un ‘azienda all’avanguardia dal punto di vista tecnologico e organizzativo. La crescita discende da una visione aziendale chiara, orientata alla proposta di prodotti di qualità, realizzati attraverso un’organizzazione d’impresa agile ed efficiente, in grado di interpretare e soddisfare le esigenze del pubblico. Altro elemento caratterizzante, dal punto di vista finanziario, è la propensione costante al reinvestimento degli utili nell’innovazione tecnologica, grande leva di ottimizzazione della struttura dei costi. Per questo, se parliamo di piani industriali, il nostro modello si basa come detto, sul costante aggiornamento degli impianti di produzione e dei sistemi di interfaccia tra produzione, logistica e distribuzione. Lete è l’effervescente naturale con il più basso contenuto di sodio in Italia e questa sua particolarità, insieme all’alto contenuto di calcio, la rende davvero speciale: parte del successo è direttamente riconducibile proprio a questa unicità. Il sodio inibisce l’assorbimento del calcio, dunque un’acqua iposodica permette un miglior assorbimento del calcio in essa contenuto.