La sua storia, il suo affascinante passato, la tipicità che rappresenta, lo rendono uno dei vini più celebri d’Italia. Figlio legittimo di un territorio dove chiunque, di passaggio, nella ridente Irpinia, non può non sorseggiarlo, identificandolo con le peculiarità di una provincia che ne vanta i natali. Il Taurasi, a Denominazione di Origine Controllata e Garantita, è un simbolo della Campania e dell’Italia enologica, ma soprattutto rappresenta un traino non indifferente per la realtà economica della nostra Italia da Vivere. Prodotto originariamente nella piccola cittadina che ne porta il medesimo nome, appunto Taurasi, viene prodotto anche in altri territori limitrofi Irpini, ma soprattutto vanta una storia millenaria che risale ai Greci e ai Romani. Già nel 1800 la crescente attività vitivinicola concesse all’area molti privilegi, come la prima strada ferrata, che prese il nome di “ferrovia del vino”, costruita per collegare l’Irpinia con i principali mercati italiani ed europei in cui il vino veniva commercializzato. Ma è il 1928 l’anno che segna la vera svolta per il Taurasi. Mentre l’Europa e il Nord Italia vedono i propri vigneti ammalarsi a causa della fillossera, l’insetto della vite, la Campania e l’Irpinia godono di ottimi raccolti, grazie ai terreni sabbiosi e vulcanici, che arginano la diffusione della malattia. La fillossera arriverà nel Sud Italia solo verso la fine del 1930, frenando per circa un decennio la crescita di questo rosso. L’ascesa del Taurasi riparte con fervore negli anni ’50, grazie all’impegno di storiche famiglie produttrici della zona e alle eccellenti annate degli anni ’80 e ’90, che nel 1993 portano finalmente il Taurasi a elevarsi da DOC a DOCG. Il Taurasi, sia rosso che rosso riserva, ha un colore rubino intenso, che acquista riflessi arancioni con l’invecchiamento. Il suo odore è gradevole e il sapore è asciutto, pieno ed equilibrato, con un retrogusto persistente. Da disciplinare, la gradazione alcolica minima del Taurasi rosso deve essere del 12%, mentre quella del Taurasi rosso riserva del 12,5%. Tuttavia, in considerazione della mineralità del terreno e a seconda dell’annata, essa può tranquillamente oscillare tra il 13% ed i 15%. Come da disciplinare, la produzione, la vinificazione e l’invecchiamento devono avvenire obbligatoriamente nella provincia di Avellino. L’invecchiamento del Taurasi rosso deve essere di almeno 3 anni, di cui 12 mesi in botti di legno. L’invecchiamento del Taurasi rosso riserva, invece, è di almeno 4 anni, di cui 18 mesi in botti di legno.