Tra leggenda, cultura, folkore, storia e religiosità: anche i pescatori italiani che sfidano il mare hanno i loro santi

Il mestiere del pescatore da sempre non è semplice. Il mare può regalare doni meravigliosi, può essere uno straordinario compagno di avventura. Ma nel contempo il mare, con le sue tempeste, con la sua furia improvvisa, può anche distruggere le vite di chi trascorre la maggior parte del suo tempo in barca, tra le onde, lontano dalla famiglia.
Non ci meraviglia perciò che nella nostra Italia da Vivere, intorno ai pescatori siano nati leggende intrise sia di fantasia che di religiosità. Visto che anche i pescatori affidavano la loro vita ai santi, forse per sentirsi più sicuri, più protetti.
Sant’Andrea è il più noto tra i patroni dei pescatori. Sant’Andrea, faceva pescatore sul lago di Tiberiade insieme al fratello Simone, poi ribattezzato Pietro dal Cristo. Insieme con Giovanni e con Pietro, fu tra i primi apostoli di Gesù. A festeggiarlo in tutto il mondo cristiano, sono i pescatori e le località dove la pesca – che sia di mare, di lago o di fiume – costituisce un’importante attività. Latera, sul lago di Bolsena, lo ricorda con la “Scampanata” una festa di passaggio, in cui si fa rumore o si spara per cacciare il vecchio anno, i suoi malanni, le sue disgrazie. A Presicce, in Puglia, dopo avere acceso un falò, si mangiano le “triglie di sant’Andrea” cotte su quella stessa fiamma. A Patrasso, di cui è il santo patrono, lo ricordano con cerimonie che culminano con degustazioni di cibi tipici, fra cui “polpo al sugo”.
Il suo culto è spesso affiancato a quello di San Pietro. Fu tra gli apostoli più affezionati di Gesù, tanto che dopo la crocifissione e la Resurrezione di Cristo venne nominato maestro e fondatore della Chiesa Cattolica. La solennità di San Pietro – protettore dei pescatori e dei Papi – si celebra con San Paolo il 29 giugno.
La Vergine Maria, conta tra i suoi appellativi più antichi quello di “Stella Maris” letteralmente Stella del mare, utilizzato per enfatizzare il ruolo di speranza e di guida e protettrice di chi viaggia in mare. È riconosciuta patrona universale dell’Apostolato del Mare ed è onorata da molte comunità nel mondo.
Tra le figure cristiane più importanti c’è San Francesco di Paola. Pio XII il 27 marzo 1943 lo proclamò quale celeste patrono della gente di mare italiana con queste parole: “Ci è ben noto con che viva fede le associazioni preposte alla cura della gente di mare, le società di navigazione con tutti i marittimi italiani, abbiano insistentemente chiesto che ci degnassimo proclamare San Francesco di Paola loro celeste Patrono presso Dio … Egli è sempre stato venerato con profonda devozione dai marittimi italiani, essendo la stessa vita del Taumaturgo piena di prodigi compiuti sul mare e spesso in favore dei naviganti, i quali, invocandolo nei loro pericoli, hanno sperimentato la valida protezione dello stesso Santo […]”.
E poi ancora: San Nicola, Vescovo di Mira, il cui corpo si venera a Bari, è invocato fin dal IV secolo come patrono dei barcaioli (celebrato il 6 dicembre); San Brendano il Navigatore, monaco irlandese, è considerato protettore dei marittimi soprattutto in Irlanda e Gran Bretagna; Sant’Erasmo, Vescovo di Formia da Gaeta invocato come protettore dei marinai (si festeggia il 2 giugno) insieme a Santa Firmina. Convertitasi al cristianesimo a 15 anni, Firmina dovette fuggire per scampare alla persecuzione dei cristiani da parte di Diocleziano e Massimiano. La leggenda narra che s’imbarcò lungo il Tevere per arrivare all’odierna Civitavecchia e che, durante la navigazione, s’imbatté in una violentissima tempesta. Fu lei, inginocchiandosi e pregando Dio, a calmarla. I marinai che assistettero al prodigio la dichiarano subito santa, protettrice dei naviganti.

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