Conosciuto come Tetto dell'Irpinia, il centro più alto e antico dell'area storica della Baronia, Trevico sorge alle pendici di un rilievo ricoperto da fitti boschi di castagni.Dal centro storico è possibile vedere l'intera valle dell'Ufita e un panorama strepitoso fino al Tavoliere delle Puglie, comprendendo parti di 6 regioni italiane.
L'origine del toponimo ha due possibili spiegazioni. Può essere così chiamato perché formato anticamente dall'unione di tre borghi ("tres vici" in latino). Un'altra teoria farebbe derivare il nome Trevico dal culto della dea Trivia (altro nome di Diana) a cui su quel monte era dedicato un tempio.
Nel medioevo si chiamava appunto Vico e fu sede vescovile, in seguito feudo degli Scotti e della regina Sancia, poi passò ai Loffredo e successivamente a Consalvo de Cordoba che fecero rivivere l'antico nome di Trevico. Altri feudatari furono i De Bruverris, i De Balzo ei Loffredo.
- Il castello medioevale, eretto sul punto più alto del centro, esisteva già sotto la dominazione normanna, divenne poi dimora dei feudatari locali. Abbandonato progressivamente a partire dal XV secolo, oggi rimangono solo alcune mura con finestre e la torre in stile aragonese.
- Il Duomo, monumento nazionale, dedicato a Santa Maria Assunta, fu costruito su pianta a croce greca tra il V e il VI secolo dC, e custodisce le reliquie di Sant'Euplio e della martire palermitana Santa Rosalia. Nell'XI secolo, quando Trevico fu eretta a sede vescovile, l'edificio subì profonde modifiche e l'ingresso principale fu scolpito nel campanile. Ingrandita nel XVI secolo, fu gravemente danneggiata dai terremoti del 1694, 1702 e 1732. Rimodernato alla fine dell'800, fu nuovamente danneggiato dal terremoto dell'Irpinia del 1980, a cui seguì un altro restauro.
- La "Port'Alba", detta anche Porta Jacovella o Porta Urbica, è la via di accesso al centro storico di Trevico situata nella sua parte nord-orientale. Costruita nel 1578 durante la dominazione aragonese, la porta è costituita da un arco a tutto sesto sorretto da due pilastri in pietra lavica. Nella parte alta dell'edificio sono presenti tre stemmi, tra cui quello dei Loffredo di Vico.
- Il Palazzo Scola, dove nel 1931 nacque e trascorse la prima infanzia il regista Ettore Scola, situato nei vicoli del centro storico, conserva molti dei suoi elementi stilistici e decorativi originali; ristrutturato dopo il terremoto del 1980, nel 2003 è stato donato dalla famiglia Scola al comune di Trevico.