I paesaggi delle Langhe regalano forti emozioni tutto l’anno. I loro dolci poggi vitati, gli splendidi castelli che ne dominano le valli punteggiate di borghi, le pievi e le enoteche, rendono quest’area piemontese una delle culturalmente e scenograficamente più interessanti d’Italia. È però l’autunno la stagione ideale per respirarne meglio la poesia, ammirarne la bellezza, scoprirne i tesori, assaggiarne le delizie gastronomiche, apprezzarne al meglio la cultura del vino.
Barolo, Grinzane Cavour, Serralunga e La Morra sono il cuore di questa zona che ha conquistato la ribalta mondiale non solo con i suoi prestigiosi vini ma anche con il suo modo di fare cultura. Tre di questi paesi sono insigniti della Bandiera arancione del Touring Club Italiano, il riconoscimento che premia i borghi accoglienti dell’entroterra: per maggiori informazioni si vedano le informazioni pratiche.
La salita al paese di Barolo è un emozionante susseguirsi di poggi sovrastati da antichi manieri e piccoli centri. Il borgo sorge in un ampio anfiteatro di colline, adagiato su una sorta di altopiano, nel cuore di uno sterminato susseguirsi di vigneti. Chi vi giunga per la prima volta non può che rimanere a bocca aperta davanti a un’interminabile moltitudine di viti. Lo sguardo continua inarrestabile ad appoggiarsi sulle colline circostanti per poi tornare sul borgo, sul castello e ritornare, nuovamente, sui poggi.
Una volta calata la sera non resta che sedersi a tavola per gustarsi uno dei classici antipasti locali, la carne cruda battuta al coltello con tartufo nero, per proseguire con un risotto con i funghi porcini, il tutto accompagnato da uno dei vini rossi di queste terre, il Dolcetto d’Alba, dal sapore asciutto e gradevolmente amarognolo. Dolce finale con il bonèt, budino di antica tradizione piemontese.