Verbano Velluti e la storia di un tessuto straordinario che racconta l’Italia di ieri e di oggi

La storia del velluto, nella tradizione italiana, è davvero incredibile. Stiamo parlando di un tessuto che rappresenta eleganza, classe e che non ha mai perso nel tempo quell’appeal che lo accompagna da una vita. Il velluto ovviamente va conosciuto, capito, apprezzato: nel caso ad esempio dei capi di abbigliamento si integra al cotone, o nel caso degli arredi al lino e al dralon. Il velluto è parte integrante della nostra vita da sempre, visto che oltre a rappresentare la moda, oggi lo ritroviamo anche come base per i sedili degli autobus, degli aerei oppure per divani o addirittura per le sedie dei teatri e dei cinema. Tra le imprese di casa nostra, Verbano Velluti è stata fondata più di 40 anni fa da Ezio Botto e Sergio Brambilla. La Verbano Velluti si è trasformata in Verbano Velluti srl, di proprietà della famiglia Botto. L’esperienza, la competenza e la professionalità maturate in altri importanti lanifici hanno permesso all’azienda di diventare leader nella produzione del velluto rigorosamente made in Italy.
La produzione aziendale avviene utilizzando le più moderne tecniche: partendo da un ottimo filato si ottiene un velluto di alta qualità dalle migliori caratteristiche, realizzando tutte le lavorazioni (preparazione, tessitura, finissaggio e collaudo) nello stabilimento di Dormelletto (NO), Italia. Le possibili applicazioni dei velluti prodotti spaziano dall’arredamento all’abbigliamento: Velluto per sedie, divani, poltrone (in cotone, lana, lino e dralon), Velluto per cinema, teatri, alberghi, pullman (fibre ignifughe), Velluto per abbigliamento (100% cotone). La storia del velluto inizia nel XIII secolo in Oriente. Nel secolo successivo arriva nelle mani degli artigiani italiani, soprattutto quelli di Venezia – in contatto con l’Oriente – e di Palermo, per importazione araba. È qui che i primi velluti europei vengono lavorati a imitazione di quelli orientali. Col tempo l’interesse per questo tessuto cresce ed è nei primi decenni del Quattrocento, che inizia ad essere esportato in diversi Paesi d’Europa, attirando l’attenzione soprattutto della classe nobiliare. Nel Rinascimento il velluto è combinato con materiali come oro e metallo per comunicare lusso e ricchezza. Uno dei più grandi clienti nel settore del velluto dell’epoca è la Chiesa che, insieme alle famiglie molto facoltose, ne fa un tessuto indispensabile per ornare non solo gli abiti, ma anche la tappezzeria. Con la rivoluzione industriale, la produzione di velluto diventa più facile e veloce, rendendo la stoffa maggiormente disponibile e accessibile economicamente.

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