Vino Ribolla Gialla profumo e sapore del Friuli

Un vino straordinario, figlio di una terra altrettanto unica, dove il clima influisce in modo meraviglioso a far maturare le uve e a renderle uniche. L’umidità, il trascorrere del tempo, un vitigno antico che risale all’epoca romana, quando veniva chiamato Rebula, la storia che si incrocia con quella dei mercanti veneziani, che dopo l’anno mille cominciarono a stanziarsi nelle zone di Udine e Gorizia, inaugurando ufficialmente il percorso che ci porterà fino ai giorni nostri. Giallo paglierino, dalle note frizzanti, un vino da aperitivo straordinario con i prodotti del mare, perfetto anche per accompagnare un intero percorso, dall’antipasto al dolce. Il Friuli più buono, più rigoglioso, è simboleggiato da questo vino. Il Friuli della nostra Italia da Vivere. Le due zone più rinomate per la coltivazione di queste uve sono il Collio, ovvero le valli intorno a Udine, e la provincia di Gorizia. La mano dei produttori si sente e si vede: la genialità dell’uomo, la ricerca, lo studio. E così negli anni sono emerse sempre più aziende che intorno al Ribolla hanno alzato il livello di qualità lasciando intatte le caratteristiche del vino. I grappoli della Ribolla gialla sono di piccole dimensioni, cilindrici-piramidali e mediamente compatti. I loro acini sono medi, leggermente schiacciati ai poli (discoidali), dalla buccia pruinosa, di colore giallo alabastrino. La polpa è di sapore neutro, dolce e un po’astringente. Il germogliamento è tardivo, media la fioritura e l’invaiatura. Esiste anche la varietà Ribolla verde, ma non ha mai avuto molta diffusione. Dalle uve del vitigno Ribolla gialla vinificate in bianco si produce un vino fresco con una acidità sempre vivace, dal gusto delicato e dal caratteristico aroma fruttato. Un profumo caratteristico imperdibile di fiori freschi, emerge subito all’olfatto: il sapore, mai banale, rotondo, agrumato, acidulo, gradevolmente anche amarognolo. Ci piace pensarlo in cucina con abbinamenti mai banali: ovvero formaggi strutturati, tipici del Nord-Est, o ancora i crostacei e i frutti di mare dell’Adriatico, il pesce di lago, ma anche carni con condimenti importanti. Proprio perché il vino sia sempre un compagno di viaggio, non debba mai prevalere ma nel contempo mai soccombere, in un gioco di equilibri e scambi di personalità che lo rende unico in un percorso a tavola.

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